
Se potessimo viaggiare nel tempo e tornare indietro di qualche miliardo di anni, probabilmente ti aspetteresti di trovare un Pianeta con meno esseri umani e più piante e alberi. Le cose però non stanno proprio così.
Contrariamente a quello che potresti pensare, la Terra non è sempre stata così ricca di alberi e foreste. Anzi, il momento in cui ha cominciato a colorarsi di verde è ben scolpito nella memoria del nostro Pianeta e ora la scienza l’ha individuato.
Ma la domanda che ti stai facendo è un’altra: se non c’erano tutte queste piante, di cosa era ricoperto il mondo?
Prima che piante e foreste dilungassero le proprie radici dentro la superficie della Terra, il nostro pianeta era un luogo molto diverso.
Considera che 4,5 miliardi di anni fa il Pianeta era una massa incandescente che solo in seguito ha sviluppato una crosta solida per via di una successiva fase di raffreddamento.
Per miliardi di anni, dunque, la Terra è stata letteralmente un luogo inadatto per ospitare la vita di qualsiasi forma di vita vegetale.
Solo durante il periodo Archeano, quindi più o meno 3,5 miliardi di anni fa, hanno cominciato a diffondersi i primi organismi unicellulari, come batteri e archei.
La superficie terrestre però era assai era arida e sterile, fatta di rocce e vulcani attivi e questi organismi popolavano per lo più le acque degli oceani.
A un certo punto però qualcosa è cambiato. Circa 450 milioni di anni fa, durante il periodo Ordoviciano, la Terra iniziò a diventare verde.
Fu in quel momento insomma che le prime piante terrestri iniziarono a colonizzare le terre emerse, diventate terreni fertili per la vita. Sto parlando di piante molto semplici, molto simili ai muschi e ai licheni che ancora vediamo oggi.
Il periodo Devoniano, iniziato all’incirca 50 milioni di anni dopo, vide però una vera e propria esplosione verde, con le piante vascolari che cominciarono a sviluppare tessuti ad hoc per il trasporto di acqua e nutrienti dando di fatto vita alle prime vere foreste terrestri.
Per arrivare alla nascita delle piante e alla successiva diffusione delle foreste è stata necessario un elemento decisivo: la fotosintesi.
Ovvero quel processo biologico con cui le piante assorbono la luce del Sole convertendola in energia chimica con cui crescere e svilupparsi.
Quasi 1,2 miliardi di anni fa, diversi organismi unicellulari – come le alghe verdi, i precursori delle piante che oggi conosciamo – hanno sviluppato il modo per sfruttare la fotosintesi la luce solare e produrre zuccheri e ossigeno fino a evolversi in piante sempre più complesse, capaci di sopravvivere anche fuori dall’ambiente acquatico.
Questo permise dunque di diffondersi e di fatto colonizzare ambienti sempre più aridi, portando alla formazione delle prime foreste, alcune delle quali ritroviamo ancora oggi.