Il momento in cui medicina, vita reale e teatro si intrecciano: Se.No porta il tumore sul palco

Il tumore che entra di prepotenza nella tua vita e che ti porta improvvisamente a interessarti di come si forma una malattia del genere o come funzionino chemioterapia e radioterapia. La medicina che, sola, può fornirti le risposte. Questo incontro viene rappresentato a teatro attraverso la storia di Roberta, che racchiude in sé le esperienze reali di tante pazienti oncologiche che hanno deciso di raccontarsi al regista, Andrea Brunello.
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Giulia Dallagiovanna 21 Febbraio 2022
* ultima modifica il 21/02/2022

"Elefante! Non pensate ad un elefante! Non fatelo! Ecco, state pensando ad un elefante! Lo so che voi ci state provando a non pensarci, ma da qualche parte nella vostra testa si sta formando l’immagine di un elefante". E se l'elefante fosse un tumore? Una malattia che entra di prepotenza nella tua vita e scardina tabù che ti porti dentro. La sofferenza, la debolezza, la morte.

Forse ogni tanto provi a non farci caso, ma lui è sempre lì. Il tempo ha cambiato dimensione, d'un tratto "lo farò domani" è una frase che non ti puoi più permettere. Probabilmente deciderai di troncare quella relazione ormai stanca, che altrimenti ti saresti trascinato dietro sperando che le cose migliorassero, prima o poi. La tua attenzione viene richiamata da questioni che fino a ieri non ti interessavano: come si forma di preciso un cancro? Come evolve? E come funzionano chemioterapia e radioterapia? È l'esatto momento in cui Medicina e vita reale si incontrano. Proprio questo incontro è il protagonista di Se.No, uno spettacolo teatrale scritto da Andrea Brunello, con la consulenza della dottoressa Antonella Ferro, responsabile del centro di Senologia "Breast Unit" dell'Ospedale Santa Chiara di Trento. Sul palco, Giulia Toniutti, attrice e comunicatrice della scienza.

Il monologo racconta la storia di Roberta, anche attraverso le pagine del suo diario personale. Roberta è un nome di fantasia per una persona incontrata davvero, che ha raccontato al regista la sua storia di convivenza e confronto con la malattia. Dietro di lei, in realtà, si nascondono molte vicende umane. "Roberta rappresenta l'essenza di tante donne di cui ho letto e con cui ho parlato durante la lunga gestazione di questo spettacolo – ci ha raccontato Andrea Brunello. – Sono state molto generose perché hanno condiviso con me esperienze e dettagli della loro vita". 

L'altro pilastro dello spettacolo è la collaborazione con la dottoressa Ferro, senza la quale "il testo non esisterebbe". Ha preso parte all'iniziativa con entusiamo e già dopo la prima lettura del copione ha proposto diverse modifiche al contenuto scientifico. "È la mia garanzia sul fatto di raccontare davvero cosa succeda a una donna che scopre di avere un tumore al seno e inizia il suo percorso di cura in ospedale. Un commento che mi viene ripetuto spesso da chi vede Se.No è proprio su quanto sia realistica tutta la rappresentazione".

"Mi viene spesso ripetuto quanto sia realistico lo spettacolo e quello che si racconta"

Ma come si porta la Medicina in teatro evitando che il tutto diventi una sorta di manuale interattivo? Cogliendo quel momento in cui la scienza ci apre spiragli di conoscenza sulla nostra stessa esistenza, in cui risponde a domande che per noi sono diventate fondamentali e ci offre speranze di cui non possiamo fare a meno. "Non volevo utilizzare questo materiale per creare degli spazi evocativi, di cui poi al pubblico non rimane nulla. Ho cercato di cogliere la dimensione empatica ed emozionale della scienza. Ogni concetto scientifico nasconde in sè la bellezza e la meraviglia della conoscenza, persino in un momento così delicato e orribile come può essere la malattia. La tua vita viene trasformata in modi che tu non capisci e diventa allora fondamentale avere la consapevolezza di quello che ti sta accadendo, anche per averne meno paura. Nei miei testi, la scienza e in questo caso la Medicina diventano elementi senza i quali non è possibile capire la storia".

È dal 2011 che Andrea Brunello mette in connessione arte e scienza nei suoi spettacoli, riunendo così le sue due anime: quella di fisico (con un Ph.D. in Fisica Teorica alla State University di New York) e quella di drammaturgo (con un diploma alla scuola triennale "School After Theatre advanced training program”). Con Se.No, però, si è allontanato dalla sua comfort zone. "Mi sono documentato molto prima di scrivere il testo, perché si trattava di un argomento ostico e difficile, dal momento che non sono un medico. Ed è stato anche catartico. Io per primo mi sono trovato di fronte a domande che non mi ero mai posto. Ho provato a rispondere con il testo, in modo che il pubblico si ritrovi nell'universo di queste donne". 

Nonostante lo scetticismo dilagante e a tratti distruttivo contro tutto ciò che è scientifico, il pubblico ha accolto bene questo e i precedenti spettacoli di Brunello, tutti prodotti da Arditodesio. Un po' perché li ha scelti e un po' perché, anche quando ci si è trovato come gli studenti delle scuole, è rimasto e ha iniziato a sviluppare un interesse personale di fronte a temi complessi, a volte dolorosi, ma che possono nascondere un'inaspettata bellezza.

Credits photos: Arditodesìo. Nelle foto: Giulia Toniutti, attrice e comunicatrice della scienza, in alcuni momenti dello spettacolo. 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.