Il Monte Grappa è diventato ufficialmente la ventesima riserva della biosfera italiana, un prestigioso riconoscimento arrivato in seguito alla decisione del Consiglio internazionale Mab Unesco, che ha aggiornato la lista degli ecosistemi da proteggere promuovendo nuove soluzioni per la conservazione della biodiversità e un uso sostenibile delle risorse che la natura mette a nostra disposizione. Attualmente, le riserve della biosfera Mab Unesco sono 727, situate in 131 Paesi diversi.
Dopo l'accoppiata Riserva naturale Collemeluccio e Riserva naturale Montedimezzo, prima a entrare in questa lista nel 1977, e la Riserva del Po Grande, diciannovesima presenza italiana inserita nel 2019, l'Italia arriva a quota 20 Riserve della Biosfera Mab Unesco con la qualifica assegnata al Monte Grappa, più precisamente a un territorio situato in Veneto che vanta una superficie di oltre 66mila ettari e comprende 25 Comuni nelle province di Belluno, Treviso e Vicenza.
Il riconoscimento è stato ufficializzato nel corso di una cerimonia di proclamazione avvenuta in Nigeria, ad Abuja, ed è stato commentato da Annalisa Rampin, presidente Intesa Programmatica d’Area Terre d’Asolo e Monte Grappa e sindaco di Pieve del Grappa, che lo ha definito "un promemoria per ricordarci ogni giorno delle ragioni per cui lo abbiamo ottenuto e del quale ogni giorno dobbiamo essere all'altezza: lavorare per un equilibrio virtuoso e sostenibile tra persona e ambiente, tra bellezze del territorio e laboriosità delle sue istituzioni e del suo tessuto produttivo, tra patrimonio culturale, tradizioni e paesaggio".
Contestualmente, inoltre, il Consiglio del programma Mab ha approvato anche la richiesta di estensione dell'area relativa all'Appennino Tosco-Emiliano, già Riserva della biosfera dal 2015 e ora ulteriormente ampliata fino a comprendere anche la Liguria, per una superficie totale di 500mila ettari.