
Un bambino a braccia aperte gioca con la neve. Mangiando i morbidi fiocchi che cadono dal cielo. A primo impatto, la nuova opera di Banksy apparsa su un muro rovinato di Port Talbot, una cittadina del Galles, parrebbe un classico quadretto di Natale. Ma guarda meglio. Anzi, cambia prospettiva. Fai un passo avanti e gira l’angolo.
È lo stesso street artist ad accompagnarci alla scoperta dei suoi auguri di Natale, in un video pubblicato su Instagram il 19 dicembre in cui una voce di bambino canticchia “snowflakes snowflakes little snowflakes falling from the sky on my head” (piccoli fiocchi di neve cadono dal cielo sulla mia testa), facendo da sottofondo a una serie di dettagli che lentamente ci fanno scoprire il vero significato del murales.
Infatti, seguendo il percorso dei puntini bianchi avvolti da quella strana nuvola scura, arriviamo dall’altro lato dell’angolo, l’altra parte del disegno. Là, ad aspettarci, un cassonetto in fiamme. E la neve che il bambino raffigurato cerca di catturare, diventa improvvisamente cenere, sprigionata dal rogo dei rifiuti. Il bambino rimane, il mondo attorno cambia, diventa peggiore. Così, anche questa volta, la denuncia sociale dello street artist non si è lasciata attendere, e soprattutto non delude. In una rappresentazione sottile, delicata, seppur estremamente violenta in tutta la sua sensibilità. Neve che si riscopre cenere, in un’opera che si mostra per quello che è. Una verità costantemente evitata, ignorata, ma non per questo meno reale. L’ubicazione dell’opera non è casuale. La cittadina inglese di Port Talbot, che conta soli 30.000 abitanti, è una delle più inquinate della Gran Bretagna, oltre a contare il più grande impianto siderurgico del Paese, mostrato alla fine del video. Così, nei suoi “Season’s greetings”, Banksy denuncia l’inquinamento che sta soffocando il mondo in cui viviamo, e che presto potrebbe compromettere irreparabilmente il nostro futuro. Un futuro in cui i bambini giocheranno con la cenere.