Rana

Il Palio della rana di Fermignano in difficoltà: non si trovano rane e viene diffidato dall’Enpa

Dal 14 al 16 aprile a Fermignano, nelle Marche si tiene il Palio della rana, una corsa in cui questi anfibi vengono trasportati su delle carriole lungo un percorso che attraversa la città. Una tradizione che non piace agli animalisti e che h portato Enpa a diffidare gli organizzatori di questa 57esima edizione.
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Gaia Cortese 29 Marzo 2023

Un precedente esiste, ossia quello del Palio della ranocchia, o Palio di San Cassiano, che a partire dall’anno scorso si è visto costretto a non coinvolgere rane vive, ma rane finte, in seguito alla protesta mossa dall’associazione Irriducibili Liberazione Animale. Ora potrebbe essere il momento di rinunciare alle rane vive anche per il Palio della rana che ogni anno si tiene a Fermignano, nelle Marche.

Il Palio della rana prevede che i partecipanti, chiamati per l’occasione “scarriolanti”, percorrano un tragitto lungo circa 170 metri attraverso il centro del Comune di Fermignano, spingendo una carriola su cui è stata precedentemente sistemata una rana.

La Proloco ha voluto rassicurare sul fatto che per l'evento vengono impiegate esclusivamente rane di allevamento, che quest’ultime verranno tenute in appositi contenitori adottando tutte le precauzioni del caso e che saranno sottoposte a controllo veterinario prima e dopo la corsa.

Eppure le proteste si sono già fatte sentire, e'Ufficio Legale dell'Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha da poco intimato alla Proloco che organizza l’evento, al Comune, all’Ast e ai carabinieri forestali di fermare il palio dal momento che per l’ente si tratta di una manifestazione che comporta "sevizie o strazio per gli animali".

"Qui non è mai morta nessuna rana, rispettiamo un codice deontologico e le rane vengono trattate con sensibilità – ha ribattuto Emanele Feduzi, sindaco di Fermignano -. Siamo stati sempre supportati da Asur, carabinieri forestali e veterinari. Essere descritti come dei boia è un dispiacere, questo è un palio che rappresenta una tradizione e unisce un’intera comunità. Invito gli animalisti a venire a vedere la manifestazione per rendersi conto che qui non è un mattatoio".

E ha aggiunto: "Le prendiamo non dagli stagni ma da allevamenti destinati all’alimentazione. Però ci sono difficoltà. Stiamo cercando a Ravenna, in Francia, ma in entrambi i luoghi non possono metterle in vendita perché destinate alla ristorazione. Le abbiamo trovate in Albania dove gli stessi scarriolanti sarebbero disposti andarle a comprare a loro spese vista la passione per questo evento".