
"Ci affidiamo al Padre eterno per la pioggia", a dirlo non è un sacerdote, ma il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia che, fermato dagli attivisti ambientalisti (la maggior parte di Extinction Rebellion) che gli hanno chiesto di non sottovalutare la situazione nella Regione, ha risposto di poterci fare poco se non piove. Il Piemonte è in crisi idrica ormai da diversi mesi, i dati di Arpa Piemonte lo segnalavano già dal 3 febbraio 2023: "Il mese di gennaio 2023 ha registrato precipitazioni al di sotto della norma climatica 91-20, con un deficit medio sostanzialmente uniforme sulla regione e quantificabile in circa 20 mm". A far eccezione, secondo l'Agenzia regionale per la Protezione Ambientale, erano solo le zone alpine occidentali al confine con la Francia ed alcune aree dell’alessandrino al confine con il Pavese, dove le piogge o le nevicate del mese sono state al disopra della norma, seppur non di molto.
Anche il Presidente dell'ANBI, l'Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, Francesco Vincenzi a Febbraio aveva chiesto al governo un'urgente convocazione per sbloccare il Piano Laghetti e un coordinamento nazionale delle competenze, poiché la Regione Piemonte era dovuta intervenire con alcune autobotti in sette Comuni più critici. Nel report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, l'Associazione segnalava come la portata del fiume Po fosse in continua decrescita. A peggiorare la situazione la situazione del Lago Maggiore abbondantemente sotto la media, il Lago di Garda a pochi centimetri dal minimo storico, un repentino aumento delle temperature, che sta pregiudicando lo scarso manto nevoso alpino e alcune aree a conclamato rischio desertificazione, dove calano i livelli dei fiumi ed il deficit nel manto nevoso arriva a toccare il 50%.
Come riporta un comunicato dell'ANBI in data 16 febbraio, in Piemonte "Per quanto riguarda la situazione della falda acquifera, scrive l’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale): L’analisi dei dati relativi al primo mese del 2023 conferma la situazione registrata durante tutto l’anno 2022, evidenziando scostamenti rispetto alla media storica del mese con valori superiori al 75° percentile".
A Gennaio avevamo contattato Mara Lavarini, sindaca del Comune di Armeno (Novara), che ci aveva raccontato di alcune criticità legate alla gestione delle risorse idriche. Oggi il Comune di Armeno, insieme ad altre amministrazioni locali, continua ad avere seri problemi legati all'acquedotto: secondo il bollettino di Acqua Novara. Le città con interventi in corso con autobotti e chiusure notturne in "criticità 3" (elevata) sono passate da tre a sei.
A livello regionale, prima ancora che l'esecutivo guidato dall'ex Presidente del Consiglio Mario Draghi dichiarasse lo stato di emergenza, il 4 luglio 2022, per le alcune Regioni (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Umbria, Lazio, Liguria e Toscana), poi prorogato fino al 28 dicembre 2022), il Presidente del Piemonte Alberto Cirio aveva già scritto a Palazzo Chigi, rilevando che il Piemonte si trovava, testuali parole, "ad affrontare una crisi idrica mai vista prima che certamente affonda le sue radici nei processi dei cambiamenti climatici”.
“La dichiarazione di stato d’emergenza per la crisi idrica in cinque regioni rappresenta una prima importante tappa nelle azioni a contrasto della siccità”, Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile
Ora Cirio si trova ad affrontare una situazione diversa: in attesa che il Governo Meloni renda operativo il decreto siccità e la Cabina di regia, il Presidente della Regione Piemonte è in difficoltà a causa di un contrasto tra l'amministrazione e il Consorzio Est Sesia (Pavia) per una delibera approvata dal Consorzio che destina gran parte delle risorse idriche disponibili ai territori della Lomellina, che fanno parte del consorzio. Cirio è dovuto intervenire per via di una lettera sottoscritta da oltre 200 aziende agricole, le quali propongono il commissariamento del Consorzio.
Come riporta l'Agenzia Ansa, la Regione Piemonte ha chiesto al Consorzio Est Sesia di ritirare il regolamento sulla distribuzione dell'acqua tra Novare e Lomellina "perché non garantisce, allo stato attuale, un'equa distribuzione sui due territori di Piemonte e Lombardia". Per questo motivo, se ciò non dovesse avvenire, Cirio farà ricorso al Tar.