
Il divieto di caccia dovrebbe essere una conquista importante per chi ama la natura e tiene alla salute delle specie maggiormente a rischio. In questo caso, però, Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta vogliono contrastare l'apertura della caccia a 15 nuove specie attualmente protette. Con questo provvedimento si dà il via libera anche alla caccia notturna al cinghiale e al ridimensionamento dei capi di abbigliamento ad alta visibilità, oltre che a cacciare animali a serio rischio.
Sulla questione si è espresso il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, Giorgio Prino, assolutamente contrario alla norma. "In un momento di emergenza sanitaria non è ragionevole procedere a tutto sprone su norme complesse come quelle contenute nel DDL in questione. In questo momento storico è pericoloso prevedere maggiore mobilità venatoria (specie, tempi e spazi)".
La richiesta di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta è quella di eliminare gli articoli dal DDL 83/2020 dal nome "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020" che regola la caccia rinviando la discussione al termine dell'emergenza sanitaria da Coronavirus.
Sono in totale quindici le specie che rischiano con l'apertura della caccia. Ecco l'elenco: