
"Pietra che rotola non fa muschio", si dice per le persone che, dandosi sempre da fare e in continuo movimento, hanno sempre più probabilità di ottenere risultati. In questo caso, però, il rapido movimento del clima potrebbe far danno non solo agli umani, ma persino a questa specie vegetale. Il proverbio è antico, ma lo è ancor di più il takakia, un muschio proveniente dal Nord America occidentale e dall'Asia centrale e orientale, ora in pericolo a causa degli effetti del riscaldamento globale.
La specie è una risorsa naturale fondamentale per la conservazione del suolo e per far germinare i semi, ma ci vogliono in media sette anni affinché ricresca. Per dare un'idea di quanto attualmente i cambiamenti climatici siano gravi, basti pensare al fatto che questa specie di muschio è tra quelle a più rapida evoluzione conosciute, è sopravvissuta più volte agli ambienti più estremi della Terra, ma stavolta potrebbe non sopravvivere alla crisi climatica.
È ciò che ha scoperto un team di ricercatori che ha trascorso circa dieci anni a studiare questa specie risalente a 390 milioni di anni fa. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell, dopo che gli studiosi hanno partecipato a otto spedizioni nel periodo che va dal 2010 al 2021, con lo scopo di capire come il muschio Tatakia si sia adattato per milioni di anni a 4mila metri di altezza. La scoperta principale è che l'aumento più marcato della temperatura a 4 km di altezza minaccia le specie di muschi altamente adattate. I ricercatori quindi hanno caratterizzato gli adattamenti del muschio Takakia alle alte quote e documentato il declino della sua popolazione.
La scoperta, si legge nel comunicato di una dell'Università di Friburgo che ha partecipato alla ricerca, "è di particolare interesse per i ricercatori perché la sua appartenenza sistematica è stata a lungo poco chiara, in quanto combina caratteristiche di alghe verdi, epatiche e muschi".
La presenza di fossili contenenti questo tipo di pianta dimostra che, anche se la Terra è soggetta a cicli più caldi e più freddi, l'impronta dell'uomo sta minacciando seriamente la biodiversità del Pianeta. La Takakia infatti è una pianta che ha vissuto la comparsa e la scomparsa dei dinosauri, quando le condizioni della Terra erano assai diverse. Ha visto la comparsa dell'essere umano, ma potrebbe non assistere alla nostra scomparsa.
Dall'inizio delle misurazioni nel 2010, i ricercatori hanno riscontrato un aumento medio della temperatura di quasi mezzo grado Celsius all'anno. Allo stesso tempo, il ghiacciaio vicino ai siti di campionamento si è ritirato di quasi 50 metri all'anno.Le popolazioni di Takakia sono diventate significativamente più piccole durante i dieci anni in cui è stato condotto lo studio. Ma i ricercatori temono che che questa tendenza con molta probabilità continui.