Il Pm2,5 continua a causare morti e danni economici altissimi

Secondo un report di Greenpeace South-East Asia, l’inquinamento di queste particelle di particolato nel 2020 ha ucciso 160mila persone e generato perdite per 85 miliardi di dollari solamente nei cinque agglomerati urbani più popolosi al mondo.
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Gianluca Cedolin 26 Febbraio 2021

Nonostante i lockdown diffusi in moltissime parti del mondo, i livelli di inquinamento nel 2020 sono rimasti alti, a testimonianza di quanto la transizione verso un futuro green sia lunga e vada iniziata alla svelta. Una ricerca della divisione di Greenpeace del Sudest asiatico, basata sui dati della piattaforma IQAir, ha analizzato il costo in termini sia economici sia di vite umane pagato dalle principali metropoli mondiali a causa dell'inquinamento da Pm2,5, tutte quelle particelle di particolato con il diametro inferiore a 2,5 micron, ritenuto il principale responsabile per le morti da inquinamento.

Prendendo in considerazione Nuova Delhi, Città del Messico, San Paolo, Shanghai e Tokyo, cinque tra i più grandi agglomerati urbani al mondo (tutti con più di 20 milioni di abitanti), nel 2020 la cattiva qualità dell'aria ha causato in tutto 160mila morti e 85 miliardi di dollari di danni. Gli esperti di Greenpeace, per calcolare queste cifre, hanno sviluppato un algoritmo che combina i dati sull'inquinamento dell'aria con dei modelli scientifici di rischio e delle informazioni sulla popolazione e la pubblica salute. Delhi, una delle città più inquinante al mondo, nel 2019 secondo IQAir aveva una concentrazione media di Pm2,5 di 98,6 µg/m³ a livello annuale, contro i 25 µg/m³ stabiliti dall'Organizzazione mondiale della sanità come limite per salvaguardare la salute. La capitale indiana lo scorso anno ha pagato il prezzo più alto in termini di vite umane: 54mila morti.

Tokyo invece, dove pure il Pm2,5 è mediamente dentro i livello di guardia, è la città che ha sofferto più danni a livello economico: il report parla di una perdita economica di circa 43 miliardi di dollari a causa dell'inquinamento da Pm2,5 nel 2020, superata da Los Angeles se si guardano le perdite finanziare pro-capite. Nella metropoli californiana il Pm2,5 ha generato 2.700 dollari di danni a persona. Greenpeace ha messo a disposizione il calcolatore aggiornato per 14 città nel mondo (ci sono Madrid e Londra, in Europa), dove si può vedere quanto ci costi, in termini sia economici sia sanitari, un modello di sviluppo ancora basato sulle emissioni e sui combustibili fossili.