Il potenziale fotovoltaico in Italia dai tetti di edifici esistenti potrebbe ricoprire il 30% del fabbisogno elettrico

Il potenziale di energia elettrica ricavabile dall’installazione dei pannelli fotovoltaici sui soli tetti degli edifici esistenti porterebbe l’Italia a coprire il suo fabbisogno elettrico del 30%.
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Francesco Castagna 15 Marzo 2023

Ti sei mai chiesto se sia possibile installare in tutta Italia dei pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici già esistenti? La scelta aiuterebbe sicuramente il nostro Paese ad accelerare la transizione energetica e a renderci sempre più indipendenti dai combustibili fossili. La risposta è: sì, è possibile aumentare la quantità di pannelli installati, ma se siamo ancora indietro dipende da diversi fattori, tra cui il fatto che i decreti attuativi della direttiva europea RED II, che serve a far sì che, nel 2030, la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia dell'Unione sia almeno pari al 32%, sono stati emanati solo recentemente.

In Italia, secondo il rapporto statistico GSE 2021, "A fine 2021, risultano installati circa 1.016.000 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 22,6 GW e una produzione poco superiore a 25 TWh". Questo vuol dire che, su un totale stimato di circa 115 TWh di energia elettrica complessivamente prodotta in Italia nel 2021 da fonti rinnovabili, il fotovoltaico ha coperto una quota di poco inferiore al 22%. Entro il 2030 quindi, fra sette anni, dovremo aumentare la nostra copertura da fotovoltaico del +10%.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Renewable and Sustainable Energy Reviews dal team di ricerca guidato da Katalin Bódis (European Commission, Joint Research Centre (JRC), Ispra, Italy) mostra come "il potenziale fotovoltaico in Italia derivante soltanto dai tetti di edifici esistenti sarebbe di 90 TWh/anno, corrispondente circa al 30% del fabbisogno elettrico". Il dato è importante, perché ciò consentirebbe al nostro Paese di ricavare tale quantità di energia soltanto utilizzando i tetti e quindi senza consumare altro suolo in più. Il tutto, secondo le stime, a costi più che competitivi rispetto a quanto si paga attualmente dall'energia elettrica in bolletta.

Se ogni persona potesse installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto della propria casa, ogni kWh prodotto e autoconsumato gli varrebbe intorno ai 0,25 EUR/MWh. Il prezzo sarebbe da confrontare con un LCOE (Levelized Cost of Energy, ovvero "il ricavo medio per unità di elettricità generata necessario a recuperare i costi di costruzione e gestione di un impianto di generazione durante un presunto ciclo di vita finanziaria e di funzionamento" – Enea) calcolato sotto i 0,12 EUR/MWh.

Cosa ne deduciamo quindi da questo ragionamento? Sicuramente che l'energia solare proveniente da impianti fotovoltaici "da tetto" ha un enorme potenziale in Europa. Questo perché i soli tetti potrebbero produrre circa 680 TWh di elettricità solare all'anno. L'equivalente del 24,4% dell'attuale consumo di elettricità, due terzi dei quali a un costo inferiore alle attuali tariffe residenziali. Quindi siamo indietro per quanto riguarda l'installazione dei pannelli sui tetti in Europa? Assolutamente sì.

Pensa che attualmente l'energia solare proveniente dagli impianti sui tetti genera soltanto il 5% della domanda di elettricità in Europa. "I risultati aggregati per Paese", si legge nello studio, "illustrano le barriere esistenti per i sistemi su tetto economicamente vantaggiosi nei Paesi con bassi prezzi dell'elettricità e alti tassi di interesse per gli investimenti, oltre a fornire indicazioni su come affrontarle".

Qualcuno potrebbe porre dei dubbi in merito alla CO2 emessa durante la fase di costruzione dei pannelli, oltre al ciclo di vita degli stessi. Secondo il ricercatore in sistemi energetici Francesco Baldi"Già oggi, a livello di emissioni di gas serra, i pannelli fotovoltaici si ripagano in 2-4 anni a seconda della tecnologia, ma durano più di 25 anni. Più si elettrifica il sistema produttivo, meno CO2 è emessa per produrli, e quindi meno tempo ci mettono a ripagarsi".

Secondo Jan Rosenow, direttore di RAP, un'organizzazione indipendente, apartitica e non governativa dedicata ad accelerare la transizione verso un futuro energetico pulito, affidabile ed efficiente, lo studio utilizzerebbe ipotesi estremamente prudenti come 2ha/MW e costi O&M (competitività e l'efficienza degli impianti fotovoltaici) molto elevati.

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