Il Regno Unito ha dichiarato lo stato di emergenza per il caldo: attesi fino a 40°C nelle prossime ore

Tra oggi e domani in tanti opteranno per lo smartworking, alcuni genitori terranno i figli a casa da scuola, mentre negli ospedali verranno rinviate le procedure non urgenti. A fermare un Paese questa volta non è più la pandemia, ma la crisi climatica.
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Giulia Dallagiovanna 18 Luglio 2022

Londra, 11:15 del mattino, 36 gradi centigradi. Milano, stesso orario, 29°C. Il Regno Unito affronterà in questi tre giorni un'ondata di caldo senza precedenti. Sono attesi fino a 40 gradi: mai la colonnina di mercurio aveva sfiorato questa soglia. Il governo ha già dichiarato lo stato d'emergenza, alcune scuole si sono preparate a chiudere e negli ospedali si rimandano le procedure non urgenti. Sono persino scoraggiati i viaggi in treno che non siano "strettamente necessari" e le compagnie si riservano di cancellare le corse anche all'ultimo minuto. La crisi climatica questa volta sta bloccando un intero Paese.

Se ci fossero ancora dubbi che la morsa di caldo nella quale è stretta l'intera Europa (e non solo) sia dovuta al cambiamento climatico, basti guardare l'ultima analisi pubblicata da World Weather Attribution. WWA è un'iniziativa alla quale collaborano diversi istituti di ricerca di tutto il mondo, tra i quali l'Imperial College di Londra, l'Università di Princeton e l'Indian Institute of Technology Delhi. Lo scopo è quello di rispondere alla domanda che tutti noi ci siamo posti di fronte all'aumento degli eventi estremi: la crisi climatica ne è responsabile? E se sì, in che misura? Il report, firmato da 26 scienziati, conclude che queste ondate di caldo record "sarebbero state virtualmente impossibili senza il cambiamento climatico causato dall'uomo". Nello specifico, continuando a sfruttare i combustibili fossili, ovvero carbone, petrolio e gas.

Queste ondate di caldo "sarebbero state virtualmente impossibili senza il cambiamento climatico causato dall'uomo"

Con queste premesse, torniamo in Gran Bretagna, dove le temperature rimarranno elevate almeno fino a mercoledì, per poi forse cominciare a scendere. Il governo ha già tenuto due riunioni d'emergenza per capire come affrontare una situazione anomala per un Paese abituato piuttosto ad avere a che fare con inverni rigidi ed estati miti. La maggior parte degli edifici, infatti, è stata progettata per trattanere il calore piuttosto che dispederlo, mentre l'aria condizionata non è detto che sia presente in uffici, ospedali, RSA e mezzi pubblici.

Le città più colpite saranno Londra, Manchester e York e qui si stanno già mettendo in atto misure che ricordano quasi quelle in vigore durante i mesi più difficili della pandemia: incoraggiato lo smartworking, sconsigliati gli spostamenti soprattutto sui mezzi pubblici, in forse lo svolgimento delle lezioni in classe.

Gli addetti allo spargimento di sale potrebbero cospargere le strade di sabbia, per assorbire il calore e ridurre il rischio scioglimento. Le assicurazioni intanto hanno avvertito che molte più auto del solito potrebbero aver bisogno di assitenza e riparazioni a causa del surriscaldamento. Non va meglio sul fronte delle ferrovie, dove sono stati imposti limiti di velocità per prevenire possibili incendi o incidenti. Network Rail, il gruppo al quale fanno capo le maggiori imprese del Regno Unito che operano nell'ambito del trasporto passeggeri, ha già avvertito che tra oggi e domani si verificanno ritardi, rallentamenti e cancellazioni.

E ora, veniamo all'aspetto più preccupante: le ripercussioni sulla salute di questi estremi aumenti di temperatura. Nel 202o furono registrati almeno 2.500 decessi dovuti al caldo record e per i prossimi giorni si teme un sovraccarico di lavoro per ambulanze e ospedali. Le temperature elevate, infatti, dilatano i vasi sanguigni, provocando un abbassamento della pressione e inducendo il cuore a compiere magggiore sforzo per far arrivare il sangue a tutto il corpo. Allo stesso tempo, sudando si perdono liquidi e sali minerali fondamentali per l'equilibrio dell'organismo. A farne le spese sono soprattutto i più deboli, come gli anziani e i pazienti fragili, ma gli esperti invitano a non sottovalutare le possibili conseguenze nemmeno se si è giovani e sani.

Gli operatori delle RSA hanno dato fondo alle scorte di ventilatori e ordinato grandi quantità di gelati e ghiaccioli per gli ospiti delle residenze. Inoltre, sono stati mobilitati i volontari per sedersi accanto agli anziani e ricordar loro di bere e mangiare frutta. Alcuni genitori hanno poi raccontato al New York Times che terranno a casa i propri figli da scuola, specialmente se affetti da disabilità o da patologie croniche, nonostante non sia stato ufficialmente consigliato.

La crisi climatica sta fermando un Paese. Non è forse ora di fare qualcosa?