In questi giorni, gran parte dell’Italia ha potuto accendere i riscaldamenti, ma perché abbiamo dovuto aspettare così tanto? Perché quando li accendiamo, oltre al calduccio torna anche… l’inquinamento dell’aria.
Sì, perché il riscaldamento domestico è una delle principali fonti della robaccia che ci respiriamo in città, soprattutto il particolato PM10, PM2.5 e il biossido di azoto. Questi sono prodotti della combustione, che è il processo con cui le caldaie a gas metano o a legna e suoi derivati, cioè le tecnologie attualmente più diffuse nelle nostre case, funzionano. Per questo motivo abbiamo una legge (decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 16 aprile 2013) che limita il tempo in cui in una determinata provincia si possono tenere accesi i riscaldamenti.
Ovviamente non possiamo non riscaldarci, ma non possiamo nemmeno smettere di respirare. Davvero siamo obbligati alla scelta tra aria pulita e case riscaldate? No! Anzi, possiamo unire le cose in tanti modi.
I primi riguardano le tecnologie: quando sostituiamo le caldaie e le stufe con le pompe di calore, abbiamo riscaldamento basato su elettricità, quindi senza combustione. Certo, l’elettricità potrebbe essere prodotta comunque da centrali a gas che inquinano altrove, ma spesso è più lontano dai centri abitati. E poi con l’aumento delle rinnovabili nel mix energetico questo problema va a risolversi negli anni.
Le pompe di calore possono essere associate anche alla geotermia, che sfrutta proprio il naturale calore del sottosuolo come fonte di energia, e in questo caso non produce sottoprodotti inquinanti.
C’è chi usa i collettori solari, che sono apparecchi che scaldano l’acqua direttamente grazie al sole. Esistono poi modi di progettare le facciate degli edifici per fare entrare più luce in inverno, quando il sole alle nostri latitudini è basso. Così facendo si riscalda passivamente l’abitazione.
In alcune città, si riesce a centralizzare il riscaldamento di interi quartieri, cioè avere un unico punto in cui il calore viene prodotto, magari con la geotermia, per poi distribuirlo ad altri edifici. Si chiama teleriscaldamento, in gergo, e ha il vantaggio di rendere la distribuzione di calore molto più efficiente.
In generale, la soluzione più: l'isolamento termico delle nostre case. Una casa ben isolata è una casa che, a prescindere da come si riscalda, avrà sempre meno bisogno di tenere accesi i riscaldamenti, quindi consumerà meno energia. Polmoni e portafogli ringraziano.