Il Servizio civile ambientale è pronto per partire: il governo stanzia 20 milioni di euro

Il ministro della transizione ecologica Cingolani e quello per le politiche giovanili Dadone hanno firmato due giorni fa il protocollo d’intesa per il lancio del “Servizio Civile Ambientale e per lo Sviluppo Sostenibile”. Obiettivo, coinvolgere attivamente i giovani nella ripresa economica del Paese puntando sulla valorizzazione delle competenze verdi.
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Federico Turrisi 31 Agosto 2021

Hai meno di 35 anni e vuoi dare il tuo contributo per la tutela dell'ambiente? Sappi allora che il Servizio civile ambientale sarà presto realtà e potrai pensare di candidarti. Lo scorso 29 agosto è stato infatti firmato dal ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani e dal ministro per le politiche giovanili Fabiana Dadone il protocollo d'intesa per l'istituzione del "Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile”, che prevede, nell’ambito del Servizio civile universale, programmi e progetti finalizzati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica. Dieci milioni di euro saranno messi dal Mite per l’anno 2022 e altri dieci milioni di euro per il 2021 saranno stanziati dal Dipartimento per le politiche giovanili.

Leggendo il testo dell'accordo siglato tra i due ministeri è possibile trovare gli obiettivi posti con la creazione del Servizio civile ambientale Per esempio, si intende aumentare il numero di operatori volontari da impiegare, anche a supporto degli enti territoriali, in programmi d’intervento specifici e progetti dedicati alle tematiche ambientali, come piantumazione di alberi e messa in sicurezza del territorio. Potenziare le conoscenze degli operatori volontari sulle tematiche ambientali legate alla sostenibilità e alla transizione ecologica attraverso percorsi di formazione dedicata.

E ancora, valorizzare sul piano esperienziale le competenze degli operatori volontari sui temi della green economy, anche con riferimento alle nuove professionalità richieste – si parla tanto di green jobs – in settori come la tutela della biodiversità, la lotta allo spreco alimentare, la promozione delle energie rinnovabili, lo sviluppo delle nuove tecnologie ambientali, la digitalizzazione, l’economia circolare, la tutela del patrimonio marino-costiero, la lotta al marine litter, l’educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile.

"Oggi il futuro si costruisce e si protegge con le competenze ambientali", ha affermato la ministra Dadone. "Grazie al protocollo di intesa possiamo dare ai ragazzi opportunità e strumenti per diventare parte attiva di questa rivoluzione verde, trasformando le conoscenze dei giovani sulle tematiche ambientali in «competenze verdi» utili a migliorarne l’occupabilità nei nuovi ambiti della ripresa economica connessi alla transizione ecologica".