Il verde urbano dà i numeri: rispettando la regola 3-30-300, la qualità della vita in città migliora

Almeno tre alberi visibili dalla propria finestra, un parco vicino a casa e un 30 per cento di area urbana popolata da piante e alberi. Tre requisiti per considerare una città vivibile e con standard accettabili per quanto riguarda il “verde urbano”
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Gaia Cortese 22 Gennaio 2023

Assorbono anidride carbonica e producono ossigeno. Proteggono dai rumori e valorizzano i quartieri. E soprattutto contribuiscono al nostro benessere. È ormai risaputo che gli alberi sono in grado di ridurre nell’organismo i livelli di cortisolo, ossia l’ormone dello stress, e a trarne beneficio è la nostra psiche.

Appurato che il verde urbano fa bene, è possibile quantificare la "dose" di verde necessaria per garantire un certo benessere a chi vive in città? Qualcuno lo ha fatto. Nel 2021 il professore olandese Cecil Konijnendijk, ricercatore e insegnante di silvicultura urbana a Vancouver, ha calcolato il fabbisogno di verde urbano, dando origine alla regola 3-30-300.

Secondo tale regola ogni persona che vive in città dovrebbe avere la possibilità di vedere dalla propria finestra di casa almeno tre alberi. Non solo. Ogni quartiere dovrebbe avere il 30 per cento di copertura arborea e il più vicino parco cittadino non dovrebbe trovarsi a una distanza di oltre 300 metri dalla propria abitazione.

La regola 3-30-300 trova anche conferma in un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell’Institute of Global Health di Barcellona e poi pubblicato sul numero di dicembre della rivista Environmental Research.

Oltre a basarsi sulla regola 3-30-300, lo studio trasversale si è basato su un campione di 3.145 abitanti di Barcellona di età compresa tra 15 e 97 anni che hanno partecipato al Barcelona Health Survey 2016 ​​e che sono stati reclutati in modo casuale.

I ricercatori hanno quindi cercato di valutare "lo stato della salute mentale dei partecipanti". Di questi il 18 per cento ha dichiarato di avere una cattiva salute mentale e l’8,3 per cento ha detto di aver consultato uno psicologo nell’anno precedente. Nei due giorni precedenti tale valutazione, il 9,4 per cento dei partecipanti allo studio ha confermato di aver fatto uso di tranquillanti o sedativi e l’8,1 per cento di aver assunto antidepressivi.

"Lo studio ha rilevato che a Barcellona c'è relativamente poco spazio verde e che la regola 3-30-300 è soddisfatta solo per una piccola percentuale di persone, nonostante i suoi effetti benefici sulla salute mentale", ha spiegato Mark Nieuwenhuijsen, Direttore dell'Urbanistica, Environment and Health Initiative presso ISGlobal e autore principale dello studio.

“C'è un urgente bisogno di offrire ai cittadini più spazio verde. Potremmo aver bisogno di eliminare l'asfalto e piantare più alberi, il che non solo migliorerebbe la salute, ma ridurrebbe anche gli effetti dell'isola di calore e contribuirebbe alla cattura del carbonio – ha sottolineato Nieuwenhuijsen -. Qualsiasi iniziativa che porti a una città più verde sarà un passo avanti, il messaggio chiave è che abbiamo bisogno di più e più verde inverdimento".

Secondo il gruppo di ricerca, studi simili dovrebbero essere condotti in città con una maggiore copertura arborea rispetto a Barcellona, ​​poiché la mancanza di spazio verde, nello specifico una copertura arborea sufficiente, limita la capacità di valutare l'aspetto del 30% della regola 3-30-300.