
La sua storia ha appassionato ambientalisti e ricercatori americani, che da quasi due anni monitoravano i suoi spostamenti attraverso un collare GPS. Il giovane lupo grigio, ribattezzato OR-93, stava compiendo un’impresa: in poco tempo è riuscito a percorrere un viaggio da oltre 1.500 chilometri, alla ricerca di nuovi territori di caccia e di una compagna. Secondo i ricercatori, OR-93 sarebbe il primo lupo ad aver compiuto la traversata dall'Oregon, dove è nato nel 2019, fino alla California, in cui purtroppo il suo viaggio è terminato.
Un camionista ha segnalato il ritrovamento di una carcassa di lupo sulla Interstate 5, a Lebec, nella contea di Kern, a circa un'ora da Los Angeles: si trattava proprio di OR-93. I biologi avevano già espresso preoccupazione per l’animale, che avvicinandosi a zone abitate e trafficate rischiava di andare incontro a dei pericoli. E in effetti, secondo l’autopsia, la morte del lupo sarebbe stata causata da un investimento avvenuto nei pressi della Interstate.
Aveva solo 14 mesi quando i ricercatori hanno incominciato a seguire le sue tracce attraverso un collare dotato di un sistema GPS. A gennaio 2020, aveva raggiunto per la prima volta la California, abbandonando il suo branco, ma poi era ritornato in Oregon. Il suo arrivo in California era stato salutato dai ricercatori come un segnale positivo per l’ecosistema locale. È molto raro, infatti, incontrare il lupo grigio nello stato della California: dagli anni Venti la specie risulta essere quasi scomparsa ed è protetta, dal 2014, dall'Endangered Species Act, che ne vieta l'uccisione e la cattura.
A febbraio, aveva compiuto un’altra spedizione nei territori californiani, attraversando 16 contee e percorrendo oltre 1.500 chilometri in linea d’aria in appena 3 mesi. Nel suo epico viaggio, oltre la minaccia rappresentata dalle strade, ha corso più volte il rischio di finire vittima della caccia. Ma l’avventura di OR-93, nonostante il triste finale, apre alla speranza di rivedere i lupo in California, com’era nei secoli passati.
"È quasi come se avesse avuto la mappa che abbiamo disegnato delle terre della California con un habitat ancora adeguato", dice al Guardian Bethany Cotton, direttore della conservazione del Cascadia Wildlands. "Istintivamente sapeva dove poteva sopravvivere all’interno dello stato e questo è davvero impressionante e ci dà speranza".