Il Vicepremier Matteo Salvini è a capo della cabina di regia sulla crisi idrica nazionale: che compiti avrà

Quali saranno le funzioni della nuova Cabina di Regia per contrastare la siccità in Italia? E quali i compiti del nuovo Commissario?
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Francesco Castagna 24 Aprile 2023

La Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha conferito a Matteo Salvini l'incarico di presiedere la Cabina di regia sulla crisi idrica. Dopo la creazione a inizio aprile della Cabina di Regia, che dovrà occuparsi di snellimento delle procedure autorizzative e iter più veloci per la realizzazione delle infrastrutture idriche e per la sicurezza e la gestione degli invasi, proposta proprio dal Vicepremier e Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, la prima riunione si terrà entro massimo un mese, come hanno fatto sapere dall'esecutivo.

“Un incarico importante. Sono certo che il Ministro Salvini saprà ricoprirlo con il massimo impegno e la necessaria attenzione. Anche condividendo le decisioni con i vari soggetti chiamati in causa”, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha commentato così il conferimento della delega da parte dell'esecutivo Meloni al Vicepremier Matteo Salvini. La nomina è stata assegnata il 21 aprile, come riportato da una nota del Governo, per  presiedere la Cabina di regia avente funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio per il contenimento e il contrasto della crisi idrica, connessa alla drastica riduzione delle precipitazioni.

Come si legge nella nota governativa "La delega è prevista dall'articolo 1 comma 1 del decreto legge del 14 aprile 2023 numero 39, che istituisce la Cabina di regia per la crisi idrica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri". Ma in cosa consiste il decreto approvato dall'esecutivo di Giorgia Meloni? Una rimodulazione delle risorse per il settore "con l’intento di promuovere la realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione". Sono prevista anche semplificazioni per le attività che riguardano il riutilizzo delle acque reflue depurate fino al 31 dicembre 2023 e per la realizzazione di impianti di desalinizzazione.

Le opere che il Governo ritiene o giudicherà come urgenti per contrastare la crisi idrica verranno applicate procedure semplificate e tempi ridotti per ottenere le certificazioni di verifica dell'impatto ambientale. Entro il 30 settembre 2023 quindi, le Regioni potranno efficientare gli invasi già esistenti anche tramite attività di manutenzione da fanghi e sedimenti. Il Commissario potrà invece intervenire con poteri sostitutivi in caso di ritardi o inerzie nella realizzazione degli interventi, e si occuperà anche della verifica degli interventi sulla gestione delle risorse idriche. Inoltre potrà intervenire adottando atti o provvedimenti, oppure dando esecuzione ai progetti. "Gli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica, istituiti presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale, monitoreranno il corretto utilizzo delle risorse", si legge in un secondo comunicato di Palazzo Chigi.

I compiti della Cabina di Regia

Come anticipato, questo organo dovrà, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto (15 aprile 2023), effettuare una ricognizione delle Opere e degli Interventi di urgente realizzazione per far fronte nel breve termine alla crisi idrica, individuando quelli che possono essere realizzati da parte del Commissario.

Durante questa operazione, per ciascun intervento, verrà indicato i fondi già previsti o stanziati, quelli che servono e un ordine di priorità. Nei 15 giorni successivi dalla ricognizione verranno rimodulate le risorse disponibili e gli interventi individuati dalla Cabina. Inoltre la Cabina dovrà "indicare la quota di risorse da destinare agli interventi finalizzati al potenziamento e all’adeguamento delle infrastrutture idriche e al recupero della capacità di invaso, anche attraverso la realizzazione delle operazioni di sghiaiamento e sfangamento delle dighe, sulla base dei progetti di gestione".

Il Commissario straordinario

Come previsto dal Decreto, il Commissario in carica resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, con possibile proroga fino al 31 dicembre 2024. Tra le principali disposizioni contenute nel Provvedimento, vengono inserite anche le funzioni cui dovrà adempiere il Commissario:

  • acquisisce i dati relativi allo stato di severità idrica su scala nazionale
  • acquisisce dalle autorità concedenti il censimento delle concessioni di derivazione rilasciate su tutto il territorio nazionale per usi potabili, irrigui, industriali ed idroelettrici e delle domande di concessione presentate alla data di entrata in vigore del presente Decreto
  • provvede alla regolazione dei volumi e delle portate derivanti dagli invasi e alla riduzione temporanea dei volumi riservati alla laminazione delle piene
  • acquisisce i dati del monitoraggio sullo stato di attuazione del programma degli interventi indicati nei piani di ambito adottati ai sensi dell’art. 149 del Dlgs. n. 152/2006
  • verifica e coordina l’adozione, da parte delle regioni, delle misure previste dall’art. 146 del Dlgs. n. 152/2006, per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi della risorsa idrica, proponendo l’esercizio dei poteri sostitutivi
  • verifica e monitora lo svolgimento dell’iter autorizzativo dei progetti di gestione degli invasi di cui all’art. 114 del Dlgs. n. 152/2006, finalizzato alle operazioni di sghiaiamento e sfangamento degli invasi, proponendo l’adozione degli interventi correttivi ovvero l’esercizio dei poteri sostitutivi, in caso di inerzia o ritardo
  • provvede all’individuazione delle dighe per le quali risulta necessaria e urgente l’adozione di interventi per la rimozione dei sedimenti accumulati nei serbatoi
  • effettua una ricognizione degli invasi fuori esercizio temporaneo da finanziare nell’ambito della quota di risorse, per favorirne il recupero in alternativa alla dismissione
  • collabora con le Regioni e le supporta nell’esercizio delle relative competenze in materia