In Amazzonia vive una nuova tribù indigena mai contattata: è già a rischio estinzione, tra l’indifferenza del governo brasiliano

L’esistenza della tribù indigena brasiliana è stata attestata da una recente spedizione nell’area occidentale dell’Amazzonia. Potrebbe venire presto sterminata da attacchi di narcotrafficanti e malattie come Covid e malaria, ma finora le autorità del Brasile hanno mostrato totale indifferenza di fronte alla richiesta di un’Ordinanza di Protezione territoriale.
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Martina Alfieri 17 Febbraio 2022

Accampamenti per la caccia, ceste e utensili hanno testimoniato, tra agosto e ottobre 2021, la presenza di una nuova tribù nell’Amazzonia occidentale, in Brasile. La spedizione che ha verificato l’esistenza della popolazione indigena, finora incontattata, è stata condotta dagli operatori della Fundação Nacional do Índio (FUNAI), organizzazione ufficiale del governo brasiliano responsabile della protezione dei popoli indigeni e delle loro terre.

Survival International ha denunciato l’atteggiamento delle autorità, che per il momento hanno dimostrato completo disinteresse nei confronti della sopravvivenza della tribù amazzonica, minacciata da attacchi violenti di narcotrafficanti e da malattie come Covid-19 e malaria, molto diffuse nel territorio che costeggia il fiume Purus.

La squadra regionale del FUNAI ha segnalato invano alla sede centrale di Brasilia la situazione d’emergenza, chiedendo un intervento urgente che comprenda un’Ordinanza di Protezione territoriale a tutela della regione in cui vive la tribù, la creazione di una base per consentire il monitoraggio e la salvaguardia della foresta e l’istituzione di un cordone sanitario per prevenire la diffusione di malattie. La richiesta, tuttavia, è stata completamente ignorata dalla sede centrale dell'organizzazione, anche in seguito a ripetuti solleciti.

Survival è molto preoccupata per l’atteggiamento criminale del FUNAI, che non rispetta i suoi obblighi legali di proteggere questa tribù estremamente vulnerabile, e la foresta da cui dipende” ha dichiarato la Direttrice del dipartimento Advocacy di Survival International, Fiona Watson. "È solo l’ultima di una serie di azioni recenti che dimostrano quanto l’alta dirigenza del FUNAI sia in balìa dell’agenda genocida del presidente Bolsonaro.

Per sollecitare l’interesse verso la causa delle tribù indigene, Survival International ha partecipato nei giorni a un’audizione del Comitato Permanente sui Diritti Umani della Commissione Esteri alla Camera dei Deputati, denunciando la situazione:

La storia recente del Brasile dimostra che se le autorità non interverranno subito un intero popolo incontattato sarà condannato a morte, e un’altra parte essenziale della diversità umana sarà perduta per sempre.”

Purtroppo, dopo mesi, non è arrivata alcuna risposta dal FUNAI. Ancora una volta, il governo guidato da Bolsonaro sembra confermare di non avere a cuore le sorti delle tribù indigene brasiliane, preziose custodi della foresta amazzonica e delle sue risorse, sempre più a rischio di scomparire.

Crediti foto di copertina: FUNAI/Survival