In Australia i gatti andranno tenuti al guinzaglio: insieme alle volpi uccidono ogni anno milioni di specie autoctone

L’amministrazione di Canberra è la prima ad avviare un piano di contenimento dei gatti domestici, che insieme alle volpi ucciderebbero oltre 1,4 miliardi di mammiferi all’anno, rappresentando una vera minaccia per le specie autoctone e la biodiversità. I cuccioli nati nella capitale dal 1° luglio 2022 non potranno uscire dalle mura domestiche se non al guinzaglio.
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Martina Alfieri 24 Marzo 2022

Essere proprietari di un gatto è piacevole e gratificante, ma porta con sé delle responsabilità”, scrive sul proprio sito l'amministrazione della capitale australiana, Canberra, nella sezione “Cat Containment” (letteralmente “Contenimento o controllo dei gatti”). A cosa serve questa sezione? A quanto pare, in Australia, i gatti starebbero diventando una vera minaccia per rettili, uccelli e piccoli mammiferi.

Le regole stabilite dal piano “Cat Containment” della capitale australiana – che prima era in vigore solo in alcune quartieri – saranno presto estese a tutta la città e colpiranno soprattutto i gatti che nasceranno la prossima estate: i cuccioli nati dal 1°luglio 2022 in avanti non potranno uscire dai confini della proprietà del proprio padrone, a meno che non siano accompagnati al guinzaglio.

Secondo uno studio fatto realizzare dall’Australian Capital Territory (ACT), i gatti lasciati in libertà ucciderebbero ogni anno, solo all’interno del territorio della capitale, 61.000 uccelli, 2.000 mammiferi, 30.000 rettili e 6.000 rane. È stata proprio questa ricerca, seguita dalle interviste agli abitanti, a convincere l’amministrazione di Canberra a intervenire con serie misure per monitorare i felini.

Chi non provvederà a sorvegliare il proprio gatto, potrà incorrere in una multa fino a 300 dollari e sarà affiancato dai “Domestic Animal Services” affinché comprenda l’importanza di controllare il proprio animale domestico.

Canberra a parte, tuttavia, è tutta l'Australia che fronteggia ormai da tempo questa problematica, connessa anche all’immissione in natura di predatori non autoctoni, che rompono l’equilibrio dell’ecosistema locale. Un recentissimo studio ha preso in considerazione l’attività predatoria di gatti e volpi, “mesopredatori invasivi”: si stima che, ogni anno, le volpi e i gatti, sia selvatici che domestici, insieme uccidano in tutto il Paese 697 milioni di rettili, 510 milioni di uccelli e 1435 milioni di mammiferi.

Purtroppo, gli effetti di questi numeri sulla biodiversità australiana sono devastanti, tanto che buona parte delle 34 estinzioni di mammiferi avvenute nel Paese negli ultimi anni sarebbe da attribuire proprio a gatti e volpi. È per questo che Canberra è giunta a implementare una misura drastica, per limitare almeno i danni dei felini domestici, che ucciderebbero ben 500 milioni di animali all'anno.