In California le navi rallentano per proteggere le balene e diminuire lo smog. E pare che funzioni

La campagna “Protecting Blue Whales and Blue Skies” ha come obiettivo la riduzione dell’inquinamento atmosferico e del disturbo antropico dei cetacei legato al transito delle grandi navi nel canale di Santa Barbara e nella baia di San Francisco. Con l’adesione di 15 compagnie di navigazione, che hanno portato sotto i 10 nodi la velocità delle loro imbarcazioni, i risultati per il 2019 sono incoraggianti.
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Federico Turrisi 10 Giugno 2020

A pochi chilometri a nord-ovest di Los Angeles, in California, precisamente nel canale di Santa Barbara, non è un evento così raro imbattersi in splendidi esemplari di balenottere azzurre. Le acque del canale di Santa Barbara sono solcate quotidianamente anche da altri giganti: le navi da crociera e soprattutto le navi-container.

Le rotte di navigazione incrociano spesso quelle migratorie stagionali dei grandi mammiferi marini: per questi ultimi la principale minaccia alla sopravvivenza è proprio la collisione con le imbarcazioni. Per tutelare i cetacei a rischio estinzione e anche per diminuire le emissioni di inquinanti nell'atmosfera nel 2014 è stata lanciata l'iniziativa "Protecting Blue Whales and Blue Skies", estesa poi a partire dal 2017 anche alla baia di San Francisco (sempre in California).

In che cosa consiste? Semplice, far rallentare le navi in modo da ridurre l'inquinamento atmosferico e impedire gli impatti con la fauna marina. Le compagnie di navigazione ricevono anche riconoscimenti e incentivi in denaro in base alla percentuale di navi che transitano nelle zone a velocità ridotta (un po' come le zone 30 nelle nostre città, per intenderci).

Nel 2019, per la precisione nel periodo tra il 15 maggio e il 15 novembre, c'è stata un'adesione record: quindici compagnie di navigazione (MSC, GALI, Hapag-Lloyd, Polynesia Line, COSCO, NYK Ro-Ro, Evergreen. Maersk, “K” Line, PIL, CMA CGM, Yang Ming, Hyundai Glovis, ONE, Matson) hanno deciso di partecipare al progetto facendo transitare le loro imbarcazioni nel canale di Santa Barbara e nella baia di San Francisco a una velocità inferiore ai 10 nodi (corrispondenti a 18,5 chilometri orari). Risultato? Gli ossidi di azoto si sono ridotti di 536 tonnellate, i gas serra regionali di oltre 17 mila tonnellate e le acque sono diventate più sicure per il passaggio delle balene. Insomma, basta poco per cercare di rispettare un po' di più gli spazi della natura; a beneficiarne è anche la qualità dell'aria.