
Viviamo ogni giorno circondati da smog e sostanze inquinanti, soprattutto nei centri urbani e nelle grandi città. Lo vediamo sui nostri capelli, sui nostri vestiti, sulle auto, sui nostri davanzali. L’aria attorno a noi è spesso letteralmente irrespirabile, e per migliorare la situazione possiamo fare ben poco.
Eppure, chi si occupa di analizzare lo stato della nostra atmosfera dal punto di vista ambientale afferma che, con il passare degli anni, l’aria che respiriamo sta diventando sempre meno tossica. La cattiva notizia? Nonostante questa progressiva riduzione, i livelli di particolato continuano a superare il valore limite giornaliero in moltissime città. È tutto scritto nel nuovo rapporto Ispra “Analisi dei trend dei principali inquinanti atmosferici in Italia 2008-2017”, un lavoro di aggiornamento dell’analisi condotta cinque anni fa sul periodo 2003-2012. In questo studio, l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale riporta che le polveri sottili PM10, PM2,5 e NO2 sono diminuite in modo consistente nel corso dei 9 anni analizzati. Eppure, sembra esserci ancora tantissimo lavoro da fare.
Gli agenti inquinanti citati nel rapporto rappresentano alcuni tra quelli maggiormente presenti nell’aria delle aree urbane, e sono:
Secondo il rapporto Ispra, negli ultimi 25 anni la correlazione tra crescita economica ed emissioni nocive dei principali inquinanti è diminuita molto. Questo anche e soprattutto grazie alle varie misure adottate dai Governi dei principali Paesi sviluppati per far fronte agli eccessivi livelli di inquinamento nelle loro città.
In Italia, nello specifico si sono registrate, nel periodo 2008-2017, diminuzioni consistenti dei livelli dei vari inquinanti.
Il fatto che i livelli di particolato che respiriamo ogni giorno siano diminuiti negli ultimi nove anni è sicuramente un’informazione rassicurante. Significa che le misure adottate per cercare di migliorare la qualità dell’aria che ci circonda stanno avendo i loro effetti. Eppure, tutte queste misure non sembrano ancora sufficienti ad arginare il problema. Perché sebbene queste diminuzioni siano state significative, sforamenti importanti si verificano ogni giorno in molte città italiane, i valori medi dell’ozono nell’aria rimangono stabili, e non si prevede un reale, significativo aumento della qualità dell’aria nei nostri centri urbani.
Per quanto riguarda il PM10, infatti, attualmente si registrano superamenti dei valori limite giornalieri in 19 Stati membri dell’Ue. Per l’ozono troposferico, invece, i superamenti avvengono in 14 Paesi. E le cause sono diverse: dal traffico, all’inquinamento domestico, fino a quello industriale. Insomma, continuiamo a respirare sostanze nocive e dannose, nonostante tutti i nostri sforzi. Bisogna fare di più.