In Italia ogni cittadino ha a disposizione circa 33 mq di verde: necessario ripensare gli spazi urbani

Un nuovo rapporto Coldiretti segnala la necessità sempre più evidente di avere a disposizione maggiori spazi verdi e una presenza diffusa di piante e alberi al fine di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e liberare l’aria da sostanze inquinanti.
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Sara Del Dot 25 Giugno 2021

Cemento incandescente, afa insopportabile, la canicola da cui è impossibile scappare, il termometro che segna dai 35 gradi in su. Se abiti in una città sai esattamente di cosa sto parlando. Nei mesi estivi, infatti, abbiamo tutti presente la strada che improvvisamente si trasforma in una pozza d'acqua, il desiderio di un filo d’aria che arrivi da chissà dove, il pensiero costante e ossessivo di una pioggia fresca. O almeno, il sollievo che può darci la presenza di un albero.

Eh già, perché le aree verdi nelle città sono fondamentali per tenere sotto controllo le temperature, oltre che per diminuire i livelli di smog e inquinanti in atmosfera, e anche per fornirci riparo da varie situazioni spiacevoli, come ad esempio il sole a picco sulla testa. Non è un caso che nel corso della pandemia sempre più persone abbiano deciso di aumentare la presenza di piante e fiori sui loro balconi, terrazzi e giardini, ricercando quel verde che per troppo tempo a chi vive in città è stato negato.

Purtroppo però, nonostante la sempre più evidente necessità di alberi e piante negli spazi urbani, sembra che le aree ad essi destinate siano ancora troppo poche.

A rivelarlo è un’analisi della Coldiretti/Ixé basata su dati Istat, che è stata presentata in occasione dell’incontro “Il vivaismo italiano post Covid-19”. Secondo il rapporto, in cui è stato appunto evidenziato che con la pandemia 7 italiani su 10 hanno iniziato a frequentare vivai o coltivare in casa frutta e verdura, sembra che ogni abitante italiano abbia a disposizione in media soltanto 33,8 metri quadrati di verde urbano. Un dato preoccupante,  che oscilla a seconda della città osservata.

A Bari, ad esempio, il verde riservato per persona è di 9,2 mq contro i 42,4 di Venezia, a Roma si parla di 17,1 mq, a Messina 15,2 mq, a Milano 22,2 mq e Firenze 42,4 mq.

Questa situazione non ha effetti soltanto sul benessere psicofisico dei cittadini ma anche e soprattutto sull’inquinamento della zona. Un grande parco può infatti contribuire ad abbassare la temperatura da 1 a 3 gradi e la presenza di piante e alberi aiuta ad ad assorbire grandi quantità di sostanze inquinanti ammortizzando gli effetti negativi di una cattiva qualità dell’aria.

In un’ottica di necessario ripensamento delle città e della loro struttura in favore di una maggiore integrazione di spazi naturali, si rende sempre più necessario trovare luoghi da dedicare alla creazione di isole verdi che favoriscano la mitigazione dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Veri e propri polmoni diffusi che aiutino a far respirare i territori e i loro abitanti.