In Liguria si sono diffusi barracuda, cernie e meduse: specie tropicali che si sono adattate a causa del climate change

Perché il Mar Mediterraneo è sempre più caldo e le specie tropicali sono in grado di vivere e riprodursi a latitudini prima impensabili, minacciando gli ecosistemi. Per questo, il Wwf invita i pescatori a pescare le specie aliene.
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Gianluca Cedolin 23 Luglio 2021

Il Mar Mediterraneo è sempre più caldo e più salato a causa della crisi climatica: in poche parole, sta diventando un mare tropicale, con conseguenze molto gravi per gli ecosistemi marini e costieri. È questa la principale fotografia scattata dall'ultimo report del Wwf intitolato Gli effetti del cambiamento climatico nel Mediterraneo. Sei storie di un mare sempre più caldo. Si legge nelle pagine del documento che «la tropicalizzazione del Mediterraneo orientale si sta espandendo verso Occidente con l'innalzarsi della temperatura media dell'acqua, minacciando ecosistemi ed economie».

Come scrive La Repubblica, una prova tangibile di questo cambiamento arriva dal Mar Ligure dove, secondo i biologi marini autori del report ma anche stando alle segnalazioni dei pescatori, c'è stato un boom di barracuda, cernie e meduse. «Nell'Area marina protetta di Portofino, i pescatori locali hanno segnalato un aumento di catture di barracuda, una specie termofila rara fino a due decenni fa e oggi diventata abbondante. Anche la cernia è aumentata considerevolmente nelle acque più calde del Mar Ligure, dimostrando come ora si possano riprodurre in latitudini più settentrionali». In tutto, secondo il Wwf, sono quasi mille le specie tropicali aliene alla fauna endemica che si sono adattate a vivere alle nostre latitudini.

Le soluzioni proposte dal Wwf sono di due tipi. Una chiaramente riguarda tutte le misure complessive da adottare immediatamente in contrasto alla crisi climatica, a cominciare dalla riduzione delle emissioni. Nel frattempo, però, l'associazione ambientalista ha invitato i pescatori a «contribuire a ridurre i danni, pescando direttamente le nuove specie aliene». Il Wwf ha definito questa una strategia «doppiamente positiva», perché da un lato porta alla riduzione del numero di queste nuove specie, che rischiano di danneggiare l'ecosistema, e dall'altro garantisce un sistema di guadagno alternativo a quello perso in seguito alla ridistribuzione delle specie native. Inoltre, secondo il Wwf bisogna aumentare la superficie di Mediterraneo considerata area marina protetta, uno strumento essenziale per proteggere la biodiversità e mettere in campo strategie serie per la salvaguardia del nostro mare.