In pericolo il vivaio di Gaetano Palisano, dove costudisce piante rare e tartarughe in via d’estinzione

Il vivaio di Gaetano Palisano sulla Via Appia Antica racchiude piante rare e provenienti da tutto il mondo. E non solo, qui, hanno trovato casa 700 tartarughe, alcune con più di 60 anni. Questo luogo è in pericolo e potrebbe essere chiuso.
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Valentina Rorato 29 Novembre 2022

Quello di Gaetano Palisano non è un vivaio qualsiasi. Chi abita a Roma, quasi sicuramente, lo conosce, perché un vero e proprio tempio di piante rare, di cactus e di bonsai. Questo orto botanico, anche legalmente non si potrebbe definire tale, è un luogo d’arte, dove proprio la natura si fa madre e maestra al tempo stesso. E tutto grazie a Gaetano Palisano, 72 anni, che sull’Appia antica di Roma costudisce da 40 anni questo ettaro meraviglioso, dove abitano piante che provengono da zone remore del mondo, come il Corno d’Africa, ma anche 700 tartarughe a rischio estinzione. Alcune di loro hanno più di 60 anni e non sono in vendita.

Questo luogo, così prezioso, sta vivendo un periodo di grande sofferenza, perché rischia di essere spazzato via. Non è la prima volta che Palisano corre questo rischio, anzi possiamo dire, senza paura di sbagliare, che sono oltre 30 anni che lotta contro la burocrazia. Negli Anni Novanta l’amministrazione di Roma voleva allargare il Parco della Caffarella, adiacente all’appezzamento di Palisano, e ha proposto l’esproprio dei terreni. Pericolo scampato per un colpo di genio dello stesso Palisano che ha ceduto i terreni al Comune, ma in cambio ha chiesto la concessione per realizzare un orto botanico aperto al pubblico. Ai tempi (1997), la giunta di Francesco Rutelli ha accettato e deliberato a suo favore.

Nel 2006 è stata formalizza una cessione bonaria al Comune, per cui è stato indennizzato. Segue un lungo silenzio di 13 anni. Pericolo scampato? No, ovviamente nel 2019 arrivano i vigili per la "presa di possesso" dei terreni. Tutto tace fino a marzo dell’anno scorso, quando nuovamente si torna a minacciare l’esproprio. Di fatto quel famoso ettaro non è più di Palisano, ma del Comune. Al momento, la situazione è stabile, perché le “vecchissime” tartarughe e le piante rare sono davvero un bene prezioso, che non può essere toccato senza sapere cosa farne e dove metterle.

Sabrina Alfonsi, l'attuale assessora all'Ambiente, ha ereditato questa situazione difficile e ha dichiarato: "Giuridicamente non c'è alcun contenzioso: Palisano è il detentore in via provvisoria di un bene di proprietà comunale. È una delle tante situazioni da risolvere per la realizzazione del Parco Archeologico dell'Appia Antica. Ho chiesto la convocazione a breve di una riunione per individuare le soluzioni più rapide ed efficaci". E la proposta di orto botanico, che attualmente non è ancora stata realizzata benché pare che il sindaco Rutelli ai tempi si sia dichiarato favorevole? "Potrebbe essere una buonissima idea che però va resa compatibile con l'esigenza di completare le opere per le vie di accesso al Parco, una delle quali interferisce con l'area di Palisano. Per la quale ha ricevuto un indennizzo importante".