
La situazione cavallette in Sardegna sta diventando sempre più preoccupante. Un altro, l'ennesimo, segnale che il clima sta cambiando e anche se proviamo a voltarci dall'altra parte, dobbiamo già fare i conti con le conseguenze. Diversi comuni dell'isola sono infatti stati costretti a chiedere lo stato di calamità e ora si teme per il periodo della deposizione delle uova, che sta per cominciare.
È stata definita la peggiore invasione degli ultimi 70 anni e ha colpito soprattutto la provincia di Nuoro, con la Valle del Tirso. Trentamila ettari di colture andate distrutte, per aziende agricole già in difficoltà economica a causa del periodo appena trascorso. Gli insetti hanno fatto piazza pulita di grano, ortaggi vari, foraggio per animali, erba medica, ma anche di vegetazione urbana, come di parchi pubblici o di aiuole. Coldiretti parla già di milioni di danni.
Ma come sono arrivate le locuste fin da noi? La piaga è partita dallo Yemen e ha poi raggiunto l'Africa, dove ha messo in ginocchio il Corno d'Africa e ridotto alla fame 20 milioni di persone. Ma l'ultimo inverno, troppo mite, e un'inizio di primavera con precipitazioni dimezzate ha condotto lo sciame fin nel nostro Paese. "Le condizioni climatiche agevolano, infatti, uno sviluppo anomalo di questo insetto con ‘invasioni bibliche' che, dopo aver toccato 23 paesi tra Africa, Medio Oriente e Asia, hanno raggiunto anche l’Italia, ricordando quelle del passato", conferma Coldiretti.
Le soluzioni pensate al momento sono quelle tipiche di un'emergenza, per un fenomeno che invece potrebbe diventare sempre più frequente nei prossimi anni: richiesta di stanziamento di fondi regionali e aratura anticipata per distruggere le uova delle cavallette, prima che si schiudano. Per il futuro invece sarà importante rendersi conto di quanto la lotta al cambiamento climatico riguardi ciascuno di noi, nessuno escluso.