
Il fiume Alcantara sta soffrendo. In diversi tratti, soprattutto tra Castiglione, in provincia di Catania, e Francavilla, in provincia di Messina, è completamente a secco: rimane solo il letto senza acqua, lo "scheletro" del fiume. Immagini che sono un colpo al cuore. Decine di pesci morti giacciono sulla terra assolata. E anche il livello della portata delle Gole dell'Alcantara, una delle mete turistiche più famose della Sicilia orientale, è al di sotto della media. Ricordiamo che l'Alcantara è il secondo fiume siciliano per portata. Scorre per poco di più di 50 chilometri e sfocia nel mar Ionio, segnando quasi il confine settentrionale del massiccio dell'Etna.
Senza dubbio, dietro alla secca dell'Alcantara c'è lo zampino del cambiamento climatico. Ondate di calore estremo e siccità prolungate saranno sempre più frequenti, se la temperatura terrestre continuerà ad aumentare. Tuttavia, a contribuire all'agonia del fiume ci potrebbe essere un altro fattore umano, ovvero un eccessivo prelievo da parte di Siciliacque, società in parte pubblica in parte privata, che gestisce i servizi idrici e la vicina centrale idroelettrica (la seconda è ancora in fase di collaudo). Per fare luce su questa vicenda l’Assessorato all’Energia della Regione Siciliana ha nominato una commissione di inchiesta.