
Prima Zurigo, poi Losanna. La Svizzera dimostra di essere un paese non indifferente al benessere degli animali. Così, grazie a un accordo con la Società Protezione Animali, il Politecnico Federale di Losanna ha voluto fare qualcosa per le cavie utilizzate in laboratorio per test e ricerche in ambito farmacologico. Come? Dandogli una seconda opportunità e permettendo a chi lo desideri di adottarle.
Solitamente nei laboratori ci sono cavie e topi destinati a diversi scopi. Alcuni di questi sono utilizzati per esperimenti "terminali", ossia che prevedono l’eutanasia dell’animale, dal momento che i suoi organi vengono sottoposti a esami autoptici. Altri animali sono invece impiegati per studi comportamentali ed è per loro che si può ipotizzare una seconda chance che si traduce in una vita in famiglia, proprio come già accade non solo per cani, gatti, pesci e uccelli, ma anche per i porcellini d’India (senza che infatti neppure ci si stupisca a riguardo).
Inizialmente le cavie che avranno la possibilità di uscire dal laboratorio saranno prese in consegna dalla Società Protezione Animali, che le terrà in custodia fino a quando non sarà identificata la famiglia più adatta a prendersene cura.
Non è la prima volta che viene lanciata un’iniziativa di questo tipo. Prima di Losanna, infatti, già a Zurigo nel 2018, il Politecnico Federale di Zurigo si comportò nella stessa maniera: nel giro di appena un mese, trecento cavie che non erano state geneticamente modificate o sottoposte a trattamenti traumatici trovarono una sistemazione appropriata e un nuovo proprietario che se ne occupasse.