
Prima toccherà a 75 grandi magazzini, subito dopo a migliaia di rivenditori al dettaglio. Uno dei maggiori problemi ambientali che negli ultimi anni ha afflitto la Thailandia, la produzione di rifiuti plastici dovuto allo sconsiderato utilizzo di questo materiale, è diventato oggetto di un piano ventennale promosso dal Governo del posto per frenare la circolazione prima di tutto dei sacchetti monouso. Quegli stessi sacchetti che troppo spesso vengono reperiti all’interno degli stomaci di balene, megattere, tartarughe e altri animali marini (e non solo) trovati senza vita sulle coste di tutto il mondo.
Il numero di questi episodi, che testimoniano l’impatto drammatico che l’inquinamento da plastica sta avendo sul Pianeta, ha spinto il Ministero dell’Ambiente thailandese a promuovere una campagna per ridurre l’utilizzo e il consumo del polietilene a partire dagli esercizi commerciali e quindi dalle abitudini di acquisto dei consumatori. Lo slogan dell’iniziativa, che avrà durata ventennale, è “Dite no”. Un imperativo un’esortazione per spingere i cittadini thailandesi a scegliere di affrontare le loro spese quotidiane in un’ottica più sostenibile, salvaguardando il loro bellissimo patrimonio naturale.
Solo in Thailandia, in pole position tra i Paesi caratterizzati dal maggiore consumo di plastica pro capite, sono infatti più di 3 milioni le tonnellate che ogni anno vengono gettate via, tra sacchetti, stoviglie e polistirolo.