In treno senza plastica: Trenitalia ridurrà la produzione di rifiuti di 300 tonnellate in meno di un anno

Ferrovie dello Stato punta sull’ecologia. Tramite le Frecce di Trenitalia, infatti, l’azienda di trasporti punta a eliminare 15,2 milioni di bottiglie di plastica, 12 milioni di bicchieri e 3,8 milioni di palettine per il caffè.
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Sara Del Dot 3 Febbraio 2020

Tutti almeno una volta abbiamo preso un treno. C’è chi lo fa ogni giorno, più volte al giorno, chi ogni settimana per tornare a casa dalla città in cui studia o lavora, chi solo ogni tanto per andare in vacanza. Il treno è forse il mezzo di trasporto pubblico più utilizzato per spostarsi, soprattutto sul territorio nazionale. Decine di migliaia di persone ogni giorno affollano stazioni e banchine di tutta Italia munite di una o più valigie, un libro per passare il tempo o della musica per accompagnare la corsa.

Sul treno, però, c’è chi non si limita a guardare fuori dal finestrino, soprattutto su lunghe tratte. In particolare sulle linee ad alta velocità, infatti, puoi fermarti, rilassarti e mangiare o bere qualcosa, che sia un caffè, un succo di frutta o un bicchiere di vino. Per questa ragione, una riduzione della produzione di rifiuti a bordo di questi mezzi, già di per sé meno inquinanti rispetto ad automobili, navi e aeroplani, potrebbe confluire in un vero e proprio vantaggio ambientale per tutti.

Trenitalia, questo, lo sa. E proprio per questo ha lanciato il proprio piano green per ridurre l’impatto ambientale dei suoi percorsi. Questo progetto prevede un’importante taglio della produzione di rifiuti a bordo dei treni Freccia, nei FrecciaLounge e nei FrecciaClub presenti nelle stazioni italiane, risparmiando fino a 300 tonnellate di plastica in meno di un anno, di cui 15,2 milioni di bottiglie, 12 milioni di bicchieri e 3,8 milioni di palatine per il caffè. Al loro posto saranno introdotti corrispettivi in vetro o in prodotti di carta o in materiale biodegradabile. Già da tempo il gruppo Ferrovie dello Stato ha intrapreso un percorso di sostenibilità ambientale, riducendo le emissioni di CO2 ed emettendo “green bond per acquistare treni regionali, alta velocità e merci ad alta efficienza energetica”.

Così, se per i ritardi non esiste un antidoto, e non a caso abbiamo imparato a farcene una ragione, per l’inquinamento a bordo dei treni è possibile fare qualcosa. E quando ti arrabbierai per l’eccessiva attesa della tua carrozza, almeno lo farai senza danneggiare l’ambiente.

Fonte | Trenitalia