In vacanza sulle isole sostenibili italiane. Dalla Toscana alla Sicilia, qual è la più “green”

Le isole minori italiane sono sostenibili? Un report di Legambiente-CNR fotografa la situazione al 2022: le migliori le Isole Tremiti ma c’è ovunque tanto da fare.
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Andrea Di Piazza Geologo specializzato in Green Management
9 Agosto 2023 * ultima modifica il 09/08/2023

seeLe isole minori sono riconosciute per la loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici, per la loro
potenzialità in termini di progetti verso la sostenibilità e per le loro caratteristiche peculiari
in termini di gestione delle risorse. Se da un lato si è tenuti a pensare che queste realtà potrebbero essere dei perfetti laboratori di sviluppo sostenibile, dall'altro è necessario fare i conti con numerose difficoltà legate alla logistica ma anche e soprattutto all'altalenante demografia, conseguenza del turismo stagionale. Recentemente Legambiente in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno pubblicato il V rapporto “Isole Sostenibili – Le sfide della transizione ecologica nelle isole minori” che propone una fotografia degli indici di sostenibilità di 27 isole minori abitate italiane. Se avete intenzione di premiare con il vostro soggiorno le isole più sostenibili vale la pena capire qual è la situazione e quali sono le prospettive per rendere più "green" le piccole terre d'altomare.

Lo sviluppo sostenibile isolano

Le isole minori si prestano come laboratori perfetti per l'attuazione di strategie e misure di incentivazione dello sviluppo sostenibile e dell'economia circolare. Come anticipato, bisogna però far fronte ai problemi logistici (spesso per esempio le isole sono irraggiungibili nei mesi invernali per via del maltempo), nonché all'afflusso stagionale di turisti che crea difficoltà nel dimensionamento dei servizi e con un risvolto sul carico economico per le amministrazioni locali.

Tra i principali problemi vi è quello della gestione dei rifiuti: nei mesi estivi, in alcune isole, la produzione di rifiuti aumenta vertiginosamente raggiungendo valori pari al triplo del pro capite medio nazionale (si parla di 1.500 kg/ab anno, contro una media nazionale al 2021 di circa 500 kg/ab anno), fattore che manda in forte sofferenza la raccolta differenziata.

Altro tema delicato è l'approvvigionamento idrico. Molte isole minori, soprattutto quelle più lontane dalla costa, vengono rifornite d'acqua dalle navi cisterna: un metodo purtroppo estremamente inquinante e dispendioso. Sono ancora poche infatti le isole che hanno realizzato impianti di desalinizzazione per differenziare l'approvvigionamento. Per non parlare dell'energia: sono ancora troppe le realtà che si alimentano con vecchie centrali a gasolio.

Promosso da Legambiente e CNR-IIA, l'Osservatorio Isole Sostenibili ha l’obiettivo di contribuire a raccontare quanto sta avvenendo nelle isole minori italiane nei settori dell’energia, dell’acqua, dei rifiuti, della mobilità, e a stimolare con report, workshop, news e scambi di esperienze un’accelerazione nella spinta ad una transizione sostenibile di territori così delicati e affascinanti. Il rapporto traccia una fotografia sullo stato della sostenibilità attraverso i risultati di questionari, compilati dalle varie amministrazioni comunali, che si concentrano su sette aree tematiche principali: suolo, regolamenti edilizi, gestione dei rifiuti, gestione delle risorse idriche, produzione di energia, mobilità e biodiversità.

La novità dell'edizione 2023 è il calcolo di un macroindicatore sulla sostenibilità che tiene conto del contributo pesato dei vari parametri di ogni area tematica. Il risultato è un tentativo di “quantificare” gli sforzi fatti delle amministrazioni locali e di fotografare lo stato attuale della sostenibilità di ogni isola.

L'Arcipelago Toscano

Granitiche, vulcaniche o calcaree, quelle che compongono l'Arcipelago Toscano sono meravigliose isole che nascondono ancora lembi di natura incontaminata tanto da essere protette dal più grande parco marino d'Europa. Tra dati non disponibili e questionari non compilati, la palma di isola più sostenibile va a Capraia (indice del 47%) seguita dal Giglio (45%), fanalino di coda l'Elba (26%), isola di grandi dimensioni e dunque certamente più difficile da gestire. Le difficoltà principali sono state riscontrate per esempio nei dati sul consumo di suolo con l'Elba che segna il record (29% circa)  sul campione di isole analizzate seguita dal Giglio (circa 19%). Bene raccolta differenziata e trattamento delle acque refluee ma male il dato sulle perdite che all'Elba arrivano al 54%: oltre metà dell'acqua immessa in rete si disperde. Da incrementare notevolmente lo sviluppo delle rinnovabili e il parco mezzi. Si segnala l'impegno rappresentato, nel 2021, della redazione del "Manifesto di Sostenibilità dell’Isola d’Elba", una road map per diventare 100% sostenibili entro il 2035 attraverso lo sviluppo su un turismo delocalizzato e attento all'ambiente e valorizzando la gestione sostenibile delle risorse.

Uno scorcio dell'Isola dell'Elba

Le Isole Pontine

Piccole e frastagliate, le Isole Pontine sono i resti di antichi vulcani che si innalzano a largo del Circeo. Ponza e Ventotene regalano una performance mediocre in termini di sostenibilità, con un'indice di sostenibilità migliore per la seconda (46%) rispetto alla prima (36%). Pesa sul risultato la spaventosa performance in termini di raccolta differenziata di Ponza, che raggiunge appena il 9% (contro una media nazionale del 64% nel 2021!), nonché i dati sulle perdite di rete, che sulla principale isola pontina arrivano al 68%! Va meglio sul fronte delle energie rinnovabili anche se Ventotene ha un tasso di rinnovabilità pro capite (50%) ben maggiore di Ponza (circa 24%). Decisamente da migliorare la performance della maggiore delle Pontine mentre Ventotene è sulla buona strada per diventare un'isola "green" grazie anche al dissalatore di prossima installazione.

L'isoletta di Santo Stefano vista da Ventotene

Le isole Tremiti

Situate a largo del Gargano, le Isole Tremiti non sono solo un gioiello naturalistico ma vantano anche il primato di isole più sostenibili nell'analisi di Legambiente raggiungendo un indice di sostenibilità del 53% (anche se i dati non sono stati compilati dalle amministrazioni locali ma ricostruiti dall'associazione e dal CNR). La gestione dei rifiuti appare in media con il dato nazionale anche se risulta elevatissima la produzione pro capite, che è circa tre volte superiore al dato medio a livello Paese; sono dunque necessarie azioni per la riduzione della produzione. Con solo il 9% delle perdite di rete e un impianto di depurazione fino a trattamenti secondari, le Tremiti segnano una delle migliori perfomance in termine di gestione delle risorse idriche. Ancora basso il tasso di installazione del fotovoltaico (0,04 kW/ab) e da migliorare il tasso di motorizzazione pro capite che vede nel 70% dei casi la presenza di una classe emissiva di veicoli pari o inferiore ad Euro4.

Una baia dell'isola di San Domino con Cretaccio, San Nicola e Capraia sullo sfondo.

Le Isole Campane

Vulcaniche e calcaree, le Isole Campane, così vicine alla terraferma e alla città di Napoli, attraggono anche per le loro bellezze enormi quantità di turisti, con un impatto non indifferente in termini di gestione dei servizi. Nessuna isola campana supera il 40% dell'indice di sostenibilità, che si ferma al 36% per Procida e Capri, e scende addirittura al 29% per Ischia, dove si registra il più alto dato sul consumo di suolo nell'arcipelago (15%). Bene la raccolta differenziata a Procida (71%) e Capri (61%), meno bene ad Ischia dove si ferma al 45%; allo stesso modo  la gestione delle risorse idriche è caratterizzata da perdite tutto sommato contenute a Ischia e Procida (circa 26%) mentre più alte a Capri (40%). Se la "perla campana" ha il tasso di installazione pro capite di rinnovabili più basso delle isole analizzate, è da lodare l'impegno per la motorizzazione che registra uno dei tassi tra i più bassi in assoluto (appena 0,3 autovetture per abitante).

I faraglioni di Capri

Le Isole Siciliane

La Sicilia è la regione che vanta il maggior numero di isole minori abitate in Italia. Vulcaniche o calcaree, le isole siciliane sono tutte molto diverse e spesso molto lontane dalla "terraferma", fattore che aumenta le difficoltà legate alla gestione delle risorse e dei servizi. Buona la performance di Egadi e Pelagie con un indice di sostenibilità del 49%, e Pantelleria (43%), meno bene invece le Eolie e Ustica che si fermano al 38%. Sulle differenze pesa innanzitutto la gestione dei rifiuti che è eccellente nelle isole del trapanese (80% di raccolta differenziata alle Egadi e 78% a Pantelleria) e palermitane (Ustica al 71%) mentre è nettamente peggiore nelle isole messinesi (36%46%) e agrigentine (26%). Opposta la tendenza per quanto riguarda le perdite idriche su cui si deve necessariamente intervenire alle Egadi (si perde l'86% dell'acqua immessa in rete!), mentre nelle altre isole il dato si assesta sulla media nazionale. Ottimi i dati di installazione di fotovoltaico alle Egadi e ad Ustica, dove si registrano alti valori di installazione pro capite delle rinnovabili pari a circa 0,34 kWh per abitante. Purtroppo alto ancora quasi ovunque il tasso di motorizzazione con una grande quantità di veicoli inquinanti ancora in circolazione.

Uno scorcio di Cala Rossa a Favignana, sullo sfondo l'isola di Levanzo

Le Isole Sarde

Il fantastico mare della Sardegna merita molto meglio dei risultati conseguiti dalle realtà coinvolte nell'analisi di Legambiente-CNR. San Pietro e Sant'Antioco si aggiudicano le performance migliori con rispettivamente il 41% e il 43% dell'indice di sostenibilità mente La Maddalena si ferma al 21%, divenendo l'isola "meno sostenibile" del gruppo analizzato. La gestione dei rifiuti mostra risultati eccellenti nelle prime due isole che superano l'80% di raccolta differenziata, mentre resta un po' indietro La Maddalena con il 69%. Ben oltre la media nazionale i dati sulle perdite di rete che si assestano tra il 51% e il 62% e su cui è urgente intervenire per garantire un approvvigionamento idrico sostenibile. Alto anche il tasso di motorizzazione con oltre la metà dei veicoli circolanti inferiori ad Euro4 in tutte le isole analizzate.

Uno scorcio del mare de La Maddalena

Isole Verdi del futuro

L'impegno richiesto alle amministrazioni locali per creare dei piccoli paradisi green, esempi di sostenibilità ed economia circolare, è sostenuto da una recente linea di intervento del PNRR italiano, dedicata alle "Isole Verdi". Il capitolo di finanziamento, con una dotazione di 200 milioni di euro, prevede l'attuazione di progetti in materia di energia (fonti rinnovabili, rete elettrica, efficienza energetica), acqua (desalinizzazione), trasporti (piste ciclabili, autobus e imbarcazioni a zero emissioni) e rifiuti (ad es. raccolta differenziata dei rifiuti) in 19 piccole isole non connesse alla terraferma. L'obiettivo è realizzare almeno tre delle tipologie di interventi ammissibili in ciascuna delle 19 isole. A seguito della pubblicazione del decreto di attuazione, sono stati aggiudicati 30 progetti per circa 17 milioni di euro sulla linea rifiuti, 30 progetti per circa 19 milioni di euro sulla linea mobilità sostenibile, 31 progetti per circa 67 milioni di euro sulla linea dell'efficientamento idrico, 16 progetti per circa 19 milioni di euro sulla linea dell'efficientamento energetico e 35 progetti per circa 78 milioni di euro sulla linea delle energie rinnovabili.

A questo si affianca l'impegno della Commissione Europea per rendere sostenibili le isole della CE. Di recente è stato lanciato il progetto “Clean Energy for EU Islands, iniziativa nata per selezionare 30 isole europee che affronteranno il processo di transizione energetica diventando 100% rinnovabili. Le isole selezionate avranno l’obbligo di produrre tutta l’energia necessaria per elettricità, calore e carburante esclusivamente da fonti rinnovabili e saranno assistite tecnicamente dalla Commissione Europea nell'attuazione dei progetti e nel rispetto delle scadenze. C'è tempo per candidarsi fino al 6 settembre. Forza isole italiane!

Dopo una laurea in Geologia ed un dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi Roma Tre, ha lavorato come ricercatore presso altro…