
Lo spopolamento dei piccoli comuni italiani è un fenomeno in costante crescita, ma oggi molte amministrazioni locali stanno rispondendo con iniziative concrete e originali. Da nord a sud, si moltiplicano i bonus per trasferirsi nei borghi: contributi economici, case a 1 euro, voucher per lo shopping e agevolazioni per famiglie e lavoratori in smart working.
Nel cuore della Calabria, il comune di Scigliano, in provincia di Cosenza, ha lanciato un contributo a fondo perduto fino a 5.000 euro destinato a famiglie, pensionati e smart worker. L’iniziativa rientra nel piano regionale contro lo spopolamento, a cui hanno aderito 89 comuni calabresi considerati a rischio scomparsa.
Este (Veneto): voucher, bonus bebè e incentivi fino a 1.000 euro
Nel comune di Este, in provincia di Padova, è stato attivato il "Bonus Residenzialità", un pacchetto di agevolazioni pensato per incentivare i nuovi residenti. L’offerta include:
Voucher da 50 euro spendibili nei negozi locali
Il comune di Panettieri, anch’esso in provincia di Cosenza, punta sulla bellezza del territorio per attrarre nuovi abitanti. Il bando promozionale promette “cieli azzurri e montagne” a chi decide di trasferirsi, ma impone alcune condizioni:
Provenienza da città con oltre 5.000 abitanti
Trasferimento entro 90 giorni dall’approvazione
Permanenza minima di 5 anni
Anche il nord Italia affronta il problema dello spopolamento. La provincia autonoma di Trento ha messo a disposizione bonus fino a 100.000 euro per chi si trasferisce nei comuni montani. A Dambel, piccolo centro della Val di Non con appena 398 abitanti, il sindaco Andrea Pollo ha accolto con entusiasmo i nuovi arrivati, auspicando una rinascita del paese.
Nei comuni del Basso Ferrarese, le amministrazioni offrono un contributo di 25.000 euro alle giovani coppie per l’acquisto della prima abitazione. Un’iniziativa pensata per dare nuova vita a paesi che rischiano di rimanere deserti. Le richieste per accedere ai fondi sono già una trentina.
Nel borgo di Penne, in provincia di Pescara, è scoppiato l’interesse per le case simboliche. Il bando, che non prevede obbligo di residenza né cauzione, ha ricevuto oltre 1.700 richieste, molte delle quali provenienti dall’Asia. L’unico vincolo? Ristrutturare l’immobile entro tre anni. Le prime tre case sono state assegnate a cittadini stranieri, provenienti da Regno Unito, Olanda e Germania.
Anche la Sardegna ha avviato una politica di incentivi per rilanciare i comuni con meno di 5.000 abitanti. Tra le misure:
600 euro per il primo figlio (fino a 5 anni)
400 euro per il secondo figlio
Il comune di Ollolai, già noto per le sue case a 1 euro, ha fatto scuola e continua ad attrarre attenzione internazionale.
Perché i comuni italiani offrono bonus e case a 1 euro?
Le misure contro lo spopolamento non sono solo simboliche: rispondono a un’emergenza demografica reale che minaccia la sopravvivenza di molte comunità locali. Offrire bonus economici, case a prezzo simbolico e agevolazioni fiscali è diventata una strategia concreta per riportare la vita nei centri storici abbandonati, rilanciare l’economia locale e salvare tradizioni secolari.