
Una bozza del decreto legge sui cambiamenti climatici sta iniziando a circolare, secondo alcune indiscrezioni dei principali organi di stampa italiani. Il documento, chiamato “Misure urgenti per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell'economia verde” si compone di 14 articoli suddivisi in quattro parti e sarà oggetto di discussione nel prossimo Consiglio dei Ministri. Ma cosa contiene?
Al momento gli articoli del futuro decreto toccano temi come economia circolare, qualità dell’aria e tagli delle spese fiscali dannose per l’ambiente, che andrebbero ridotte fino a un totale azzeramento nel 2040 e recuperate in un apposito fondo del Ministero dell’Economia per finanziare innovazione, tecnologie e modelli di consumo sostenibili. Ma non solo. Ecco quelli che sembrerebbero i punti nevralgici del documento.
Si parla di un incentivo di 2.000 euro alla rottamazione per i residenti nelle città metropolitane che vogliano liberarsi della loro auto omologata fino a classe euro 4. Il contributo sarà elargito sotto forma di credito fiscale utilizzabile per acquistare gli abbonamenti del trasporto pubblico locale e regionale e altri servizi come la sharing mobility di veicoli a zero emissioni, anche per i familiari conviventi.
Questo credito di 2.000 euro è previsto anche per i titolari di licenza di trasporto pubblico e gli autotrasportatori nelle città metropolitane che vogliano rottamare il proprio veicolo euro 4 o più. In questo caso, il credito può essere utilizzato per acquistare un veicolo elettrico o a basse emissioni.
Non mancano misure per la promozione al trasporto scolastico sostenibile nelle città metropolitane, che dovrebbero includere un fondo di 10 milioni annui per introdurre scuolabus a basse emissioni.
Agli esercenti che svolgono il servizio di trasporto a domicilio per la vendita di prodotti non destinati all’esercizio dell’attività economica o professionale "è riconosciuto un credito di imposta pari allo sconto praticato al consumatore, fino al 20% del costo del servizio, fino a un importo massimo di 5.000 euro ad esercente, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022. Il costo del servizio è fiscalmente detraibile dal consumatore.”
Naturalmente il nuovo decreto non può dimenticarsi del problema dell’inquinamento da plastica. E decide di premiare l’ancora poco praticata abitudine della spesa sfusa (o al peso). Nel documento, quindi, viene riconosciuto per i prossimi tre anni un contributo per l’acquisto di prodotti senza imballaggio, ovvero sfusi, pari al 20% del costo. Agli esercenti che fanno questo genere di acquisto il contributo viene dato in forma di credito d’imposta fino a un massimo di 10.000 euro per ciascuno. Questo contributo sarà elargito sotto forma di sconto da parte del venditore del prodotto a cui sarà poi rimborsato come credito d’imposta di pari importo. Per gli esercenti commerciali che desiderano acquistare le attrezzature per la spesa alla spina, è previsto un contributo complessivo di 10 milioni di euro per contribuire all’acquisto del 20% sul costo del materiale.