Inquinamento a Milano, la storia di Pietro: “Preoccupato per i miei figli, respirare aria pulita è diventato un privilegio”

Da Milano, Pietro di Cittadini per l’Aria ci racconta le sue preoccupazioni in una città che soffre l’annoso problema dell’inquinamento.
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Francesco Castagna 22 Febbraio 2024

Bruciore di gola, fastidio agli occhi, sensazione di soffocamento. Questi sono i principali sintomi che i cittadini del nord Italia, quelli che vivono nella Pianura Padana, avvertono da anni. L'inquinamento in queste Regioni è un problema annoso, ma a esser cambiata è la sensibilità, fortunatamente. In più, l'espansione della città, l'aumento delle macchine e degli agenti inquinanti hanno creato un mix velenoso per i cittadini. Ma come si stanno organizzando i milanesi per far fronte a questa minaccia? Lo abbiamo chiesto a Pietro di Cittadini per l'Aria, che ci ha raccontato la sua esperienza e le preoccupazioni che ha nei verso la famiglia.

Quali sono le sue preoccupazioni in questi giorni, soprattutto per i suoi figli? 

Sono da sempre in allerta per la mia salute e per quella dei miei figli. Ovviamente adesso la notizia è che Milano sia una delle città più inquinate al mondo. Alcuni hanno detto la terza, ma durante l'anno sarà la decima o la quindicesima. Non è importante secondo me. La città è ovviamente molto inquinata, mi sono anche posto il problema di scegliere se rimanere qui o andarmene via dalla città. L'abbiamo presa in considerazione seriamente come possibilità, sia io che mia moglie, poi però c'è la realtà dei fatti. L'allontanamento dai nonni e dai cari non sarebbe stata una cosa positiva per i nostri figli.

Come ogni città in cui si è sempre vissuti, anche Milano rimane una realtà in grado di garantirti le interazioni sociali con cui vivi da sempre. Tornando alla domanda, abbiamo passato un periodo in cui abbiamo cercato case al di fuori della Pianura Padana, non solo fuori da Milano.

…e dove pensavate di andare? 

Sul Lago Maggiore, avevamo individuato quell'area come un posto felice e allo stesso tempo mediamente vicino a Milano. È un luogo a un'ora di treno dalla città, però l'aria è completamente diversa. Alla fine abbiamo deciso di restare a Milano, ma abbiamo preso una casa in affitto sul Lago Maggiore, in modo tale che possiamo andarci tutti i weekend. Ogni cinque giorni quindi ci spostiamo da Milano e andiamo a fare una gita fuori porta. Fortunatamente abbiamo questa possibilità e lo facciamo, capisco però anche che c'è tanta gente che non ce l'ha e deve vivere 365 giorni all'anno in questa città dove l'aria è irrespirabile.

Avverto questa puzza e bruciore di gola che non sento da nessuna parte. Non in Europa, ma anche in Italia. Noi viviamo in questa conca che non ci aiuta, in più le politiche adottate non riescono a cambiare la situazione. Questo vuol dire che forse non sono abbastanza, banalmente anche a Napoli o a Roma c'è inquinamento, ma hanno la fortuna di avere il mare e quindi il problema non si presenta. Io giro molto per lavoro, al momento quella che abbiamo trovato è una soluzione al problema, che però rimane.

Da quando ha cominciato ad avvertire questo fastidio alla gola? 

Onestamente da quando ho ricordi, cioè da sempre. Non è che prima non ci fosse, forse c'erano meno macchine, ma più inquinanti. Il problema a Milano è sempre stato questo, la cosa grave è che non c'è abbastanza volontà politica per prendere delle decisioni coraggiose.

Come l'ha letta la reazione del sindaco Sala? 

Sicuramente è spazientito da un'audience che gli chiede conto di ciò che accade a Milano, e lo capisco. Dall'altra parte, non credo che si possa negare quest'evidenza. Lui dice che stanno lavorando per migliorare la qualità dell'aria, ma la giunta è al Governo da sette anni, evidentemente non basta se la situazione è questa al 2024.

E i suoi figli le hanno mai fatto presente questo problema? Che cosa le dicono?

Assolutamente sì. Mi dicono che c'è puzza, semplicemente. Quando siamo stati in montagna a carnevale, mio figlio di otto anni ha notato il cambio d'aria e me lo ha detto. Quando siamo in città per esempio li porto nei parchi, ma non posso proteggerli del tutto, perché questa è la situazione. Cerchiamo di andare sempre con la bici e con i mezzi pubblici e di non uscire negli orari di punta. In casa li ho abituati a stare con una felpa e a spegnere i riscaldamenti, perché anche questi contribuiscono a inquinare l'aria.

E il pediatra cosa vi dice? 

Niente di particolare. Ormai i pediatri della Pianura Padana trattano questo tema un po' come se fosse scontato. Quando in passato mio figlio ha avuto la tosse, mi hanno risposto che è normale, perché viviamo in Pianura Padana. Io però non sono d'accordo con questa linea, perché se tutti ci arrendiamo ai fatti non cambierà mai nulla. Bisogna capire e far capire che questo è un problema che riguarda la salute dei cittadini.

Cosa direbbe al sindaco Sala, se avesse l'opportunità di parlarci?

Di spingere le aziende private della città a rimettere i dipendenti in smart working. Era una misura che aveva funzionato ampiamente e non capisco perché a un certo punto tutti hanno invertito la rotta.