Intense nevicate in Valle d’Aosta, 6mila persone bloccate e aumenta il rischio valanghe: perché dobbiamo abituarci a un clima che cambia

Ancora una valanga sul versante alpino. Il manto nevoso sta diventando sempre più umido sotto i 1500, ciò potrebbe aumentare i fenomeni.
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Francesco Castagna 4 Marzo 2024

Strade bloccate, ponti chiusi, tanta neve e pioggia. Per alcuni sono solo immagini al telegiornale, per altri invece è stato ciò che hanno vissuto nel weekend tra il 2 e il 3 marzo al nord Italia. In Valle d'Aosta è allerta meteorologica a causa di una valanga che si è staccata ai piedi del monte Rosa ed è caduta sulla strada regionale 44 della valle del Lys, una località che si trova nei pressi del comune di Gaby (Aosta). La Protezione Civile ha subito messo in prima pagina un memorandum contenente le buone norme da adottare in caso di valanga, come limitare al minimo le uscite non necessarie e tenere sempre informati i parenti o gli amici sulla propria posizione.

In generale, dando uno sguardo alla mappa del bollettino sulle valanghe, si può notare come tutta l'area della Valle D'Aosta e la parte montuosa del Piemonte vengono segnalate in rosso, a indicare un livello alto di criticità.

Oltre seimila persone si trovano isolate e impossibilitate di tornare a casa nelle valli laterali della Regione: la valle del Lys e la Val Formazza. L'Ansa riporta il dato di 4.500 persone che attualmente si troverebbero nella valle del Lys, più precisamente nei comuni più a monte: Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité e una frazione di Gaby. Questo perché la valanga caduta il 3 marzo ha ostruito l'ingresso di una galleria.

Dopo una forte nevicata aumenta il rischio di valanghe, questo perché i cambiamenti climatici possono modificare le caratteristiche nivologiche delle Regioni Alpine: l'aumento medio delle temperature a livello globale sta spostando sempre di più lo zero termico, questo è ciò che accade anche nelle catene montuose come la Alpi, dove il manto nevoso si sta assottigliando. Il professore Michele Freppaz e il Direttore della tutela del Territorio della Valle D'Aosta hanno spiegato il fenomeno in un articolo pubblicato sul sito della Regione: "le aree montane a quote più basse saranno interessate con sempre maggiore frequenza da precipitazioni in forma liquida anche nel corso dell’inverno, con una riduzione complessiva della superficie innevata nella stagione invernale".

Ciò determinerà un manto nevoso sempre più umido, aumentandone la densità, sia per effetto dell'innalzamento del limite delle nevicate, sia per un aumento delle precipitazioni laddove prima nevicava.

Fonte| Protezione Civile; Regione Valle D'Aosta.