Ipcc: scioglimento dei ghiacciai e riscaldamento degli oceani minacciano sempre di più il Pianeta

Lo scenario descritto nel nuovo report pubblicato dal gruppo di lavoro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite è a dir poco preoccupante: se non si tagliano subito le emissioni di gas serra, avremo ghiacciai sempre più sofferenti e oceani sempre più caldi, con un pericoloso innalzamento del livello dei mari.
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Federico Turrisi 25 Settembre 2019

"Ascoltate gli scienziati". È una delle frasi più ricorrenti che Greta Thunberg rivolge ai politici e ai leader dei paesi del mondo per incitarli a prendere misure concrete contro il riscaldamento globale. Ed ecco qui che cosa dicono gli scienziati. È stato pubblicato oggi il nuovo rapporto speciale (il terzo quest'anno) dell'Ipcc, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico. Il report è dedicato in particolare al peggioramento delle condizioni degli oceani, delle calotte polari e dei ghiacciai del pianeta a causa del cambiamento climatico. Il riassunto, in estrema sintesi, delle oltre 1.110 pagine dello studio potrebbe essere questo: la situazione non è affatto rassicurante. E i principali responsabili siamo noi. Sono infatti le attività umane, con livelli sempre più alti di emissioni di gas climalteranti (come l'anidride carbonica, per intenderci), a dare il maggiore contributo nel peggioramento del cosiddetto effetto serra.

Il rapporto evidenzia che i nostri oceani sono sottoposti a un preccupante aumento delle temperature – gli oceani infatti assorbono circa il 90% del calore in eccesso che si è accumulato nel corso dei decenni a causa delle emissioni di gas serra – e a un'ulteriore acidificazione, con drammatiche conseguenze per gli ecosistemi marini. Un esempio sono le barriere coralline minacciate sempre più da questi fenomeni. Oceani più caldi significa anche aumento del loro volume, e quindi innalzamento del livello dei mari; intere zone costiere e città come New York, Shanghai e Venezia potrebbero essere sommerse completamente o in parte entro il 2100. Altra conseguenza del surriscaldamento degli oceani è l'incremento di uragani e tifoni più violenti.

Altro aspetto inquietante messo in rilievo dal rapporto dell'Ipcc è lo scioglimento delle calotte polari a causa del riscaldamento globale: tra il 2007 e il 2016 la perdita di ghiaccio in Antartide è triplicata rispetto al decennio precedente, mentre in Groenlandia è raddoppiata. E questo non fa altro che sconvolgere gli equilibri di un ecosistema già fragile di suo, mettendo in pericolo la stessa sopravvivenza di alcune specie animali. Lo studio si è soffermato anche sui ghiacciai delle aree montuose, inclusi quelli delle nostre Alpi. E anche in questo caso non ci sono buone notizie: di questo passo per la fine del secolo perderanno fino all'80% della loro massa di ghiaccio. Particolarmente pericoloso è poi in Siberia e in Canada il fenomeno dello scioglimento del permafrost che potrebbe causare il rilascio nell'atmosfera di miliardi di tonnellate di metano, non facendo altro che aggravare gli effetti del riscaldamento globale.

Che cosa possiamo fare di fronte a un simile scenario? Gli esperti dell'Ipcc suggeriscono di ridurre drasticamente le emissioni di carbonio. Per rendere gestibili i problemi che si affacciano per il pianeta e per il genere umano occorrerebbe ridurle del 45% rispetto ai livelli attuali entro il 2030. Un obiettivo che al momento appare non proprio raggiungibile, dal momento che molti paesi, che subiscono anche forti pressioni dalle lobby, non sono disposti ancora a rinunciare ai combustibili fossili.

Fonte | rapporto Ipcc "The Ocean and Cryosphere in a Changing Climate"