Isole di plastica colonizzate da comunità di organismi viventi che prima vivevano sulle coste marine

La natura si adatta anche all’inquinamento ambientale. Così alcuni piccoli organismi viventi, che di norma colonizzano le coste, hanno iniziato a svilupparsi tra le enormi quantità di rifiuti di plastica presenti in mari e oceani.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gaia Cortese 24 Dicembre 2021

Quando nel 2011 lo tsunami, che tutti ricorderemo come degli eventi più catastrofici degli ultimi 10 anni,  colpì gran parte del Giappone, alcuni detriti viaggiarono per oltre seimila chilometri attraverso l’Oceano Pacifico per poi spiaggiarsi sulle coste del Pacifico nordamericano e delle isole Hawaii: su questi detriti furono trovate vive centinaia di specie marine costiere giapponesi.

Anni più tardi, nel 2020, dieci specie di invertebrati viventi rappresentative dell’Oceano Pacifico nordoccidentale furono trovate invece su una nave giapponese spiaggiata nell’Oregon meridionale. Due scoperte, ma non le uniche, che dimostrano come diverse comunità vegetali e animali sopravvivono a condizioni prima considerate inospitali, mettendo in partica un adattamento naturale.

I ricercatori le hanno definite come “comunità neopelagiche“, descrivendole come nuovi ecosistemi emergenti in grado di vivere svilupparsi anche tra i rifiuti, soprattutto di plastica. Sono proprio i detriti di plastica che galleggiano nelle acque di mari e oceani, originati dall’inquinamento ambientale che possono “ospitare” nuove comunità marine composte sia da specie costiere (idrozoi e anemoni per esempio) che da specie oceaniche, un aspetto che dimostra quanto l’ambiente marino possa mutare, anche a causa dell'inquinamento.

Succede quindi che non vengano più colonizzate le coste ma queste enormi isole galleggianti di plastica presenti negli oceani, proprio come sta accadendo nel caso del già noto Pacific Trash Vortex, l'isola di plastica nel Pacifico, che gli scienziati hanno stimato possa coprire un'area di circa 1,6 milioni di chilometri quadrati.