Italia sempre più a rischio eventi estremi: Legambiente indica su una mappa le zone più esposte

Attraverso il rapporto dell’Osservatorio CittàClima 2021, Legambiente ha individuato le zone più a rischio in caso di eventi climatici estremi. Un primo passo per difendersi dagli effetti del Climate Change, ma c’è ancora molto lavoro da fare.
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Gaia Cortese 19 Settembre 2022

Alluvioni, trombe d’aria, grandinate e ondate di calore. Sono i più frequenti eventi meteo estremi che colpiscono il nostro territorio, provocando vittime e ingenti danni. Senza andare troppo indietro nel tempo, l’ultimo evento estremo, una grave alluvione, ha colpito le Marche causando undici decessi, almeno circa cinquanta feriti ed enormi danni a case e infrastrutture.

Sul territorio italiano sono almeno quattordici le zone più a rischio di eventi estremi, distribuite da Nord a Sud, molte delle quali concentrate lungo la costa tirrenica. Sono state individuate dal rapporto dell'Osservatorio CittàClima 2021 di Legambiente, che ha valutato quanto accaduto nel decennio dal 2010 al 2021.

In questo arco di tempo, infatti, su tutto il territorio italiano sono stati registrati 1.118 eventi meteo estremi, 133 nell'ultimo anno, vale a dire un 17,2 per cento in più rispetto al 2020. In tutti questi calcoli è doveroso contare anche il numero delle vittime, ben 261.

Ad essere colpiti da questi eventi sono molte città, e tra le più colpite c’è Roma dove in dieci anni si sono verificati 56 eventi, di cui almeno 32 sono stati allagamenti provocati dall’intensità delle piogge. Anche la città di Bari è stata colpita da 41 eventi, tra allagamenti dovuti alle piogge intense e danni causati da violente trombe d'aria. Nell’area milanese invece, appena le piogge aumentano, i fiumi Seveso e Lambro sono pronti a esondare  facendo “saltare” tombini e provocando ingenti danni anche a piante e alberi.

La situazione non è migliore nel Sud Italia. La Sicilia ha contato i danni per le alluvioni di Palermo, ma anche per una serie di eventi estremi (38) sulla costa orientale e su quella agrigentina (38). L'11 agosto dello scorso anno, a Siracusa si è raggiunto il record europeo di 48,8 gradi, mentre nel catanese e nel siracusano in 48 ore si è registrata una quantità di pioggia pari ad un terzo di quella annuale. Il Salento è stato colpito da 18 eventi estremi, di cui 12 casi provocati da trombe d'aria.

Per contrastare e resistere agli effetti del Climate Change, Legambiente sostiene che sia necessario puntare all’approvazione di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, un documento fondamentale per arrivare preparati alla fine di quest’anno quando sarà possibile rivedere gli interventi previsti dal Recovery Plan.

Il “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano” del Mite può essere un primo passo in questa direzione, dopo aver individuato le aree urbane e i territori più colpiti da questi eventi climatici estremi. Sarà poi necessario rafforzare il ruolo delle Autorità di Distretto e dei Comuni negli interventi contro il dissesto idrogeologico, e infine, rivedere le norme urbanistiche per salvare le persone dagli impatti del clima. Continuare a costruire in aree a rischio idrogeologico e intubare corsi d’acqua, mette solo più a rischio le persone quando si verificano questi eventi climatici.