JJ4 è innocente? Lo sostiene LEAL (Lega Antivivisezionista) in base ai risultati della perizia veterinaria

L’associazione fa leva sui risultati della perizia veterinaria forense rispetto ai segni lasciati sul corpo di Andrea Papi. La distanza tra i canini corrisponderebbe a quella di orso maschio adulto, non di un esemplare femmina.
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Giulia Dallagiovanna 8 Maggio 2023

Il finale del tira e molla tra Fugatti e i movimenti animalisti sulla questione abbattimento JJ4? Forse arriva dall'autopsia sul corpo del runner Andrea Papi, morto il 5 aprile scorso in Trentino. Secondo quanto sostiene LEAL (Lega Antivivisezionista) l'orsa sarebbe innocente e lo dimostrerebbero i risultati della perizia veterinaria forense che l'associazione ha acquisito proprio oggi.

Il rappresentante legale di LEAL, Aurora Loprete, ha spiegato in una nota: "La dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali umane. La scienza in questa perizia smentisce le menzogne raccontate dal presidente Maurizio Fugatti". Nella relazione, prosegue il comunicato, si legge che: "Sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto". Non una femmina, dunque. E, di conseguenza, non JJ4.

Le femmine presentano misure inferiori rispetto a quelle degli esemplari maschi: "La descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario".

Come ormai sappiamo, la presenza degli orsi in Trentino era stata ripristinata grazie al progetto Life Ursus e all'importazione di pochi esemplari dalla Slovenia. "Essendo quella trentina una popolazione derivante da pochi soggetti capostipiti, sappiamo che essa è caratterizzata da una limitata variabilità genetica – spiega LEAL. – Se da un lato varie fonti non ufficiali si esprimono con avverbi di non certezza (es.presumibilmente), dall’altro lato, al contrario i provvedimenti prospettati sul destino dell’orso lasciano dedurre che l’identificazione sia avvenuta con elevato grado di certezza”.

Un altro passo della perizia sottolineato dall'associazione riguarda la natura stessa dell'attacco: "Relativamente alla natura dell’attacco, esso è riconducibile a un tentativo protratto di allontanamento e dissuasione da parte dell’orso sulla vittima. Anche relativamente a questo aspetto, le evidenze riscontrate non consentono di classificare l’azione lesiva né come un attacco deliberato né come una predazione".

Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL, chiosa: "Con il deposito presso il TAR delle perizie forensi a firma del dottor Roberto Scarcella e dottoressa Cristina Marchetti, ci batteremo con ancor più forza in tutte le sedi opportune affinché le illegittime ed illogiche ordinanze di abbattimento non possano mietere vittime innocenti. E chiediamo sin da ora l'immediata liberazione dell'orsa".

In qualsiasi modo finirà questa vicenda, rimane il fatto che una persona è purtroppo morta e che l'unica risposta che le istituzioni hanno saputo dare è stata quella di uccidere un animale nel suo habitat naturale. Il punto non è JJ4, il punto è imparare a convivere con gli animali selvatici, ancor più quando siamo proprio noi a entrare nei loro territori.