Jova Beach Party a Viareggio, Arpat dà il via libera ma le associazioni protestano

A Viareggio continua lo scontro per la realizzazione della tappa del Jova Beach Party, in programma il prossimo 3 settembre. Arpat ha espresso un parere di fattibilità definendo la spiaggia del Muraglione un’area “non protetta”. Le associazioni però non si arrendono, Pardini di GEV-Toscana fa presente che la vegetazione pionieristica della spiaggia fa parte delle specie protette secondo la normativa europea, che però non viene applicata in quell’area.
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Francesco Castagna 24 Agosto 2022

In occasione della tappa di Viareggio del Jova Beach Party si sta consumando un vero e proprio scontro tra le associazioni ambientaliste e le istituzioni, in questo caso stiamo parlando del sindaco di Viareggio Giorgio del Ghingaro.

Il sindaco è a favore dell'evento tanto da aver stanziato un fondo di soldi pubblici pari a 250mila euro a fondo perduto per il Jova Beach Party. Un finanziamento pubblico per un ente privato che servirà per i lavori di montaggio dei maxi schermi per l'evento in programma il prossimo 3 settembre sulla spiaggia del Muraglione.

Sul caso però è intervenuta anche la Procura di Lucca, i magistrati infatti hanno avviato un'indagine per il reato ipotizzato di distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un'area protetta. Anche Arpat, l'agenzia toscana per la prevenzione e protezione dell'ambiente ha espresso un parere sull'entità della spiaggia, definendola un'area non protetta, dove neanche le piante sono specie protette.

La notizia ha suscitato due reazioni diverse, da un lato la soddisfazione del sindaco Del Ghingaro che ha ripostato sui social il parere di Arpat, dall'altra l'incomprensione da parte delle associazioni ambientaliste. "E con questa comunicazione possiamo considerare conclusa anche l’ennesima polemica estiva viareggina", ha commentato il sindaco di Viareggio.

Ma le associazioni non si arrendono e sperano nel parere della Procura di Lucca, anche perché per la realizzazione delle strutture del Jova Beach Party mancherebbe ancora l'autorizzazione paesaggistica. A denunciare ancora una volta il fatto è GEV – Toscana, i giovani europeisti verdi che avevano chiesto all'artista Jovanotti di non annullare il concerto, ma di spostarlo in piazza Mazzini, dove l'evento non avrebbe avuto lo stesso impatto ambientale.

È proprio per la loro presenza costante sul territorio, affermano da GEV-Toscana, che conoscono lo stato della spiaggia del Muraglione e chiedono agli organizzatori di non nascondersi dietro ai permessi rilasciati che  "non tengono in appropriata considerazione lo stato attuale del luogo, come la richiesta di una nuova autorizzazione paesaggistica da parte della soprintendenza dei Beni Culturali dimostra".

La questione è senza dubbio controversa, tra tecnicismi e cavilli si rischia di non arrivare a capire quali e di chi siano le responsabilità. Perciò la battaglia sulla realizzazione dell'evento si combatte tra pareri degli avvocati del Jova Beach Party e studi di professori e ricercatori. Come la ricerca del professor Giovanni Bacaro dell'università degli studi di Trieste, che ha condiviso il suo studio in cui mostra come sulla spiaggia del Muraglione vi siano "4 differenti tipologie vegetazionali che sono state poi mappate". Tutte piante che fanno parte della vegetazione pioniera che è tornata a ripopolare la spiaggia del Muraglione.

La ricerca è stata prontamente ricondivisa da GEV-Toscana e da Luca Fidia Pardini, che ci ha spiegato come si sta evolvendo la situazione a Viareggio, in vista dell'evento.

"Bisogna specificare che ci sono due pareri, il primo è di Arpat, in cui si dice che la spiaggia non è area protetta e quindi il concerto si può fare. Il punto è che le specie protette ci sono, è la normativa che non è stata ancora applicata in quell'area", ha spiegato Pardini.

Poi c'è il parere sul Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che protegge tutta l'area della costa toscana fino a Livorno. Qui Pardini spiega che le piante di interesse comunitario vengano espiantate, conservate in particolari condizioni per preservarle per poi reimpiantarle in primavera. Il problema di questo parere, afferma Pardini, è che il parco non ha giurisdizione su quell'area, perché il "via libera" deve arrivare dalla soprintendenza (che non si è ancora espressa n.d.r.).

Il 23 agosto si è tenuta una riunione delle associazioni ambientaliste che si sono riunite per esprimere la loro contrarietà alle modalità di organizzazione di questa tappa del Jova Beach Party. Nel comunicato, che Pardini ci ha girato in anteprima, si legge "E’ da rilevare che la relazione di Arpat sbandierata dal Sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro come “chiusura del discorso e della solita polemica estiva”, non corrisponde alla richiesta della Soprintendenza e non risponde nemmeno nel merito della problematica sollevata in quanto si limita ad affermare che l’area del Muraglione non è zona protetta (il che non esclude che vi siano specie da proteggere in base alla direttiva comunitaria)".