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Sapevi che il kiwi è anche un animale? Dove vive l’uccello che non vola ma è sfuggito (per ora) all’estinzione

Il kiwi è l’uccello simbolo della Nuova Zelanda, dove in passato ne vivevano più di un milione di esemplari. Oggi ne rimangono meno di 70mila, perlopiù a causa dell’uomo che ne ha distrutto l’habitat e introdotto predatori pericolosi per l’animale.
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Alessandro Bai 7 Ottobre 2022

Il kiwi è un uccello autoctono della Nuova Zelanda, di cui rappresenta anche il simbolo nazionale. Forse ti sorprenderà, ma è proprio questo animale ad aver dato il nome anche al frutto che sicuramente conosci ed avrai mangiato almeno una volta.

D'altronde, il kiwi non è un animale qualunque: appartiene infatti al genere Apteryx, che comprende diverse specie di uccelli che non sono capaci di volare, dato che le loro piccole ali non lo permettono.

Le curiosità sul suo conto però sono davvero tante, dalla sua vita notturna all'uovo che depone, ma il declino della popolazione avvenuto negli ultimi temi ha portato il kiwi molto vicino all'estinzione, come dimostra anche la classificazione vulnerabile nella lista rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

Specie

Dotati di caratteristiche davvero particolari, se non uniche, i kiwi rappresentano l'unico genere della Apterygidae e possono essere classificati in 5 specie differenti, alle quali vanno poi aggiunge anche 2 sottospecie. Nello specifico, fanno parte di questo genere:

  • Apteryx australis: è detto anche kiwi bruno o kiwi australe e comprende 2 ulteriori sottospecie native rispettivamente dell'Isola del Sud e dell'Isola Stewart (o Maori Rakiura)
  • Apteryx mantelli: anch'esso conosciuto come kiwi bruno, si trova solamente nell'Isola del Nord
  • Apteryx rowi: è limitato alla costa occidentale dell'Isola del Sud
  • Apteryx owenii: conosciuto anche come kiwi maculato minore, si può incontrare su un numero limitato di isole
  • Apteryx haastii: chiamato anche kiwi maculato maggiore, è ancora diffuso nella parte nord-occidentale dell'Isola del Sud
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Il frutto kiwi è stato chiamato così in onore dell’animale simbolo della Nuova Zelanda: entrambi sono ricoperti da una peluria scura.

Dimensioni e curiosità

Il kiwi è diventato il simbolo nazionale della Nuova Zelanda proprio perché è un uccello endemico di quel territorio, ovvero che si trova solo lì. Nella tradizione nazionale è un animale talmente amato che non è raro trovare dei disegni che lo ritraggono, magari insieme ai colori della bandiera neozelandese.

Pensa che è proprio questo uccello ad aver dato il nome al frutto omonimo, che sicuramente conoscerai. Inizialmente, quando i semi arrivarono per la prima volta dalla Cina alla Nuova Zelanda, il kiwi veniva chiamato "uva spina cinese": dal 1959, però, si decise di cambiare il suo nome in onore dell'animale che era diventato simbolo del Paese, ricoperto di una peluria che ricordava proprio quella del frutto.

Le dimensioni del kiwi sono davvero piccole: gli esemplari sono lunghi di solito intorno ai 10 centimetri e raggiungono un peso di circa 5 kg.

La caratteristica principale di questo uccello è spiegata dal nome del genere a cui appartiene, ovvero Apteryx, che significa "privo di ali". In realtà, il kiwi ha le ali ma non riesce a volare perché sono troppo piccole. Per compensare a questo inconveniente ha sviluppato l'olfatto, zampe molto robuste e ha imparato addirittura a nuotare. Di solito si aggira nel sottobosco, dove predilige terreni morbidi che gli permettano di scavare, per trovare le prede da mangiare, e di creare la propria tana.

Tutto questo il kiwi lo fa durante le ore di buio, dato che si tratta di un animale notturno che ama aggirarsi per le sue foreste dopo il calar del sole: circa 200 anni fa, quando milioni di questi uccelli abitavano la Nuova Zelanda, il loro verso stridulo era la colonna sonora di tutte le notti.

Cosa mangia?

Anche se non vola, il kiwi riesce a muoversi agilmente sul terreno e mangia tutto ciò che riesce a trovare sul suolo, specialmente invertebrati come ragni, insetti, larve o lumache, ma a volte può cibarsi anche dei frutti caduti dagli alberi e di piccoli pesci.

Per trovare le sue prede, si affida al suo olfatto molto sviluppato, grazie alle narici posizionate alla fine del becco, particolarmente utili per trovare vermi o altri animali nascosti nel terreno.

Dove vive?

Ormai avrai capito che il kiwi è un animale endemico della Nuova Zelanda, ovvero che si trova solo in questo Paese. All'interno del territorio neozelandese, l'habitat preferito di questo uccellino è indubbiamente la foresta pluviale, un ambiente che però negli anni è stato in larga parte danneggiato dall'uomo, che ha costretto il kiwi ad adattarsi anche ad altri luoghi, sempre però in un clima caratterizzato da caldo e umidità.

L'uovo di kiwi

Sarà pure molto piccolo, ma il kiwi è davvero pieno di sorprese: ad esempio, devi sapere che si tratta dell'uccello in grado di deporre l'uovo più grande in relazione alle sue dimensioni.

Le uova di kiwi, infatti, sono varie volte più grandi di quelle di una gallina e il processo che porta le femmine a produrne uno è estremamente faticoso. Forse sarà anche per questo che, dopo che l'uovo è stato deposto, è il maschio di kiwi a covarlo, per un periodo di incubazione compreso tra 2 e 3 mesi.

La femmina di kiwi depone un uovo molto grande rispetto alle sue dimensioni, poi lascia che sia il maschio a covarlo.

A rischio estinzione

Dopo aver vissuto per secoli indisturbato o quasi, padrone della sua natura, il kiwi ha dovuto affrontare un percorso a ostacoli che l'ha portato molto vicino all'estinzione, un rischio che non è ancora sfumato, nonostante negli ultimi anni la Nuova Zelanda stia cercando di ridurlo e gestirlo in vari modi.

Partiamo però dai numeri, che ci aiutano a fotografare una realtà complicata per questo uccellino: un tempo, i kiwi che abitavano al propria terra natia sarebbero stati addirittura 12 milioni, una cifra che naturalmente è scesa gradualmente con l'arrivo dell'uomo, fino ad arrivare a meno di 100mila esemplari nel 1998. Dieci anni dopo, i kiwi sono diventati circa 70mila, ma fortunatamente da quel momento in poi la situazione si è stabilizzata: secondo le stime più recenti, risalenti al 2019, sarebbero circa 68mila gli esemplari rimasti, ma non si tratta di una buona notizia dato che le popolazioni di alcune specie in particolare stanno diminuendo, in modo lento ma costante.

Per spiegare le cause di questa situazione, ancor prima di capire il ruolo dell'uomo, dobbiamo partire dal ciclo di vita di questi uccelli. Di tutte le uova deposte, circa il 50% non arriva nemmeno a schiudersi per varie ragioni. Il 90% dei cuccioli di kiwi nati è destinato a morire entro 6 mesi per cause naturali o per via dei predatori: solo il 10% di questi raggiungerà quindi i 6 mesi di vita, e ancora meno, circa il 5%, sono gli esemplari che riusciranno ad entrare nell'età adulta e godersi la lunga durata della vita di un kiwi, compresa tra 25 e 50 anni.

In un contesto dunque già molto fragile di suo si inseriscono poi le gravi responsabilità umane: la prima riguarda la distruzione dell'habitat prediletto dal kiwi, ovvero la foresta pluviale, la cui estensione è stata drasticamente ridotta nel tempo per fare spazio ad abitazioni e ai terreni agricoli. L'uomo ha però messo ancor più in difficoltà questo uccello con la caccia e le trappole, alle quali un piccolo animale nemmeno in grado di volare fatica a sfuggire. Non va sottovalutato infine il pericolo presentato dai predatori, più specificamente quegli animali introdotti dall'uomo in Nuova Zelanda che sono poi diventati una grande minaccia alla sopravvivenza dei kiwi: sto parlando di ermellini ed opossum, ma anche di gatti e cani.

Possibili soluzioni

Fortunatamente la Nuova Zelanda non è stata a guardare, rimboccandosi le maniche per cercare di salvare il proprio simbolo nazionale con varie iniziative e stilando un piano per riportare la popolazione di kiwi a 100mila esemplari entro il 2030. Un grande aiuto in questo senso arriva dal Kiwis for Kiwi, un'associazione benefica neozelandese che punta a radunare tutte le persone interessate a battersi questa causa, raccogliendo così forze preziose.

Nel settembre 2020, poi, il governo neozelandese ha annunciato lo stanziamento di circa 20 milioni di dollari per sostenere e intensificare gli sforzi necessari per la protezione dei kiwi: in particolare, questi fondi serviranno a dare un'accelerata ad alcune attività, come il controllo dei predatori nei territori abitati da questi uccelli, l'addestramento di cani capaci di evitare i kiwi e la cosiddetta "Operation Nest Egg", volta a prendersi cura dei cuccioli di kiwi per aumentare le loro chance di sopravvivenza e riproduzione, aspetti fondamentali perché questo uccellino ritorni a canticchiare a tutto volume durante la notte.