La batteria a sabbia è realtà: come funziona e come si usa l’energia immagazzinata con i materiali sabbiosi

Per rendere più efficienti le energie rinnovabili distribuendo meglio il calore stanno nascendo le batterie a sabbia: la prima è stata installata in Finlandia, ma a breve anche l’Italia potrebbe avere i suoi esemplari.
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Sara Polotti 31 Luglio 2022

Energia pulita più sabbia: un connubio vincente. In che senso? Nel senso che nel mondo stanno cominciando a venire sviluppate delle batterie a sabbia, capaci di immagazzinare l'energia e il calore prodotti tramite fonti rinnovabili per uno stoccaggio intelligente.

I primi a installare una batteria a sabbia? I finlandesi. Ma anche in Italia qualcuno sta sviluppando questa tecnologia.

In questo articolo scoprirai come funziona una batteria a sabbia e perché è potenzialmente un'ottima notizia.

Come funziona una batteria a sabbia

Una batteria a sabbia è uno strumento di accumulo d'energia ad alta temperatura che sfrutta la sabbia (o materiali simili) per immagazzinarla.

In altre parole, la sabbia trattiene l'energia in forma di calore, per utilizzarla all'occorrenza.

Questo significa che il calore conservato può poi essere immesso nelle reti per il teleriscaldamento cittadino nei periodi in cui è necessario e nei momenti di scarsità.

E una tecnologia di questo tipo, soprattutto, risolve il problema dell'intermittenza delle energie rinnovabili: quando il vento non soffia o il sole non splende, per esempio, l'eolico e il solare possono essere soggetti a interruzioni. In questa maniera, le centrali possono garantire la costanza delle forniture d'energia senza dover ricorrere a fonti non rinnovabili o inquinanti.

L'esemplare in Finlandia

L'azienda finlandese Polar Night Energy ha recentemente sviluppato una batteria a sabbia che sfrutta come materiale la sabbia da costruzione, che ha una capacità di immagazzinamento del calore fino a 500 gradi, mantenendo questa temperatura costante anche per lunghi periodi di tempo.

All'interno di un silos in acciaio grande circa 4 metri per 7, 100 tonnellate di sabbia vengono scaldate tramite energia solare o eolica (e quindi rinnovabile e pulita). Il calore prodotto viene poi distribuito nella sabbia e fatto circolare grazie a uno scambiatore di calore.

A installare questa prima batteria a sabbia è stata la centrale elettrica di Vatajankoski, centrale che serve la città di Kankaanpää tramite una rete di teleriscaldamento. Si trova a circa 300 chilometri da Helsinki

Anche l'Italia ha la sua tecnologia

Anche in Italia alcune aziende stanno sviluppando batterie d'accumulo a base di sabbia per rendere più efficienti le energie rinnovabili.

È il caso di RINA, multinazionale attiva nel campo delle certificazioni e della consulenza ingegneristica, e Magaldi Green Energy, che produce tecnologie per la generazione e lo stoccaggio di energia rinnovabile, che si sono unite per collaborare alla progettazione di un sistema di accumulo che sfrutti la sabbia silicea.