La biodiversità del Madagascar è gravemente minacciata: i suoi mammiferi, unici al mondo, rischiano di scomparire

Secondo un nuovo studio, alcune specie autoctone come il lemure dalla coda ad anelli o l’aye-aye, sarebbero sempre più vicine all’estinzione. A causa della presenza dell’uomo, entro pochi decenni potrebbero venire a mancare forme di vita frutto di milioni di anni di evoluzione.
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Martina Alfieri 11 Gennaio 2023

Il Madagascar è un’isola affascinante, nota per la sua natura rigogliosa che si è sviluppata indisturbata per milioni di anni. Nonostante sia ancora uno dei luoghi più ricchi di biodiversità del nostro pianeta, alcuni mammiferi autoctoni, a causa della presenza crescente dell’uomo, rischiano oggi di scomparire.

Tra le specie più minacciate rientrano ad esempio il lemure dalla coda ad anelli e l’aye-aye, animali molto amati anche grazie al film di animazione “Madagascar”, in cui compaiono tra i protagonisti.

Secondo un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communication, questi due primati che abitano le foreste pluviali dell’isola africana starebbero subendo, insieme ad altri mammiferi, delle perdite incalcolabili da quando l’uomo ha colonizzato il Madagascar.

A differenza di molte altre isole tropicali – si legge nello studio – , il Madagascar conserva ancora una gran parte della flora e della fauna autoctone, probabilmente a causa di una crescita ritardata della pressione antropica dopo l'arrivo dell'uomo. Nonostante questo, il suo biota esistente (l’insieme degli esseri che vivono nel luogo, ndr) si trova ad affrontare importanti sfide di conservazione, con oltre 3500 specie malgasce di piante e animali considerate nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione (IUCN) come minacciate (il 41% delle specie totali dell'isola)”.

In pochi millenni, le attività umane avrebbero danneggiato milioni di anni di evoluzione della biodiversità. Quando l’uomo è arrivato in Madagascar, l'isola era abitata da circa 250 specie di mammiferi: da lì in avanti, almeno 30 si sarebbero estinte. Di quelle ancora presenti, oltre 120 sono minacciate di estinzione.

Oggi si calcola che per ripristinare la popolazione di pipistrelli e riportarla ai livelli precedenti la colonizzazione umana ci vorrebbero 1,6 milioni di anni, mentre per i mammiferi non volanti addirittura 2,9 milioni di anni.

I cambiamenti climatici e l’antropizzazione stanno modificando drasticamente il volto dell'Africa intera: anche i Big Five, i cinque animali simbolo del continente, sarebbero sempre più esposti alla minaccia di estinzione.