La cipolla di Sermide rischia di sparire, ma c’è chi si adopera per salvarla

La cipolla di Sermide è un prodotto tipico della bassa Mantovana, particolarmente apprezzato dagli intenditori. Fino a poco tempo fa sembrava aver imboccato ormai la strada dell’estinzione, ma grazie all’impegno di alcuni agricoltori locali, tra cui Tarcisio Bettoni, c’è ancora speranza per questa varietà di cipolla.
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Federico Turrisi 2 Settembre 2020

Non solo panda ed elefanti. Sapevi che anche una particolare varietà di cipolla può rischiare l'estinzione? È il caso della cipolla di Sermide (in provincia di Mantova), varietà tipica delle golene del Po e di quell'area dell'Est lombardo che si incunea tra Veneto ed Emilia Romagna. Tant'è che è stata inserita nell'elenco dei Pat, cioè dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Al pari di quella di Tropea, è una cipolla conosciuta e apprezzata dagli intenditori; la sua caratteristica è quella di essere più dolce rispetto ad altre qualità, e inoltre non fa lacrimare gli occhi quando viene tagliata a fette.

Eppure, qualche anno fa la cipolla di Sermide ha corso il pericolo di sparire definitivamente. Questo perché a partire dagli anni Novanta gli agricoltori hanno cominciato a sostituirla con varietà di cipolle più resistenti e con minore reso. Così i terreni dedicati alla cipolla di Sermide nella bassa Mantovana si sono sempre più ridotti, fino a quasi scomparire.

Ma alcuni produttori locali non si sono arresi di fronte al suo declino. Per esempio, Tarcisio Bettoni, 71 anni, imprenditore agricolo a Moglia di Sermide, è riuscito a recuperare una manciata di semi di questa specie da una casa sementiera a Montanaso di Lodi e si è dato da fare per valorizzare la cipolla di Sermide. La sua testimonianza è stata raccolta dal quotidiano "Il Giorno", ed è un valido esempio di agricoltura che mira a custodire le tradizioni e a preservare la biodiversità.