La Corrente del Golfo non è mai stata così debole negli ultimi mille anni, e non è una buona notizia

Un team internazionale di ricercatori ha ricostruito la storia del flusso dell’Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), di cui la Corrente del Golfo fa parte, e a registrare il suo notevole rallentamento negli ultimi decenni a causa del cambiamento climatico. Questo fenomeno rischia di provocare ondate di calore estive e tempeste invernali sempre più frequenti in Europa.
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Federico Turrisi 1 Marzo 2021

Lo sai perché l'acqua marina in Islanda e in Norvegia non è ghiacciata in inverno? Alle scuole medie dovremmo avere tutti studiato sui libri di geografia che il motivo è da ricondurre all'attività della Corrente del Golfo, una potente corrente oceanica calda dell'emisfero boreale che nasce nel golfo del Messico e arriva fino alla Scandinavia: dai Tropici trasporta acqua calda salina di superficie verso l'Atlantico settentrionale e, una volta raggiunto il circolo polare artico, sprofonda riportando l'acqua fredda e a bassa salinità verso sud e facendo ripartire il ciclo. La Corrente del Golfo svolge un ruolo cruciale per la mitigazione del clima dei Paesi europei che si affacciano sul nord dell'Atlantico, come Irlanda e Gran Bretagna, Islanda e Norvegia.

Ebbene, questa corrente fa parte del più ampio sistema di circolazione nell'Oceano Atlantico e partecipa a quel fenomeno definito dagli scienziati capovolgimento meridionale della circolazione atlantica, abbreviato con la sigla AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation). Un recente studio apparso sulla rivista Nature Geoscience ha scoperto che l'intensità dell'AMOC ha raggiunto i suoi valori minimi degli ultimi mille anni, riportando l’attenzione su uno degli effetti ambientali più significativi dell’aumento delle temperature del pianeta legato alle attività umane.

Le misurazioni continue sulla corrente del Golfo, in realtà, sono iniziate soltanto nel 2004, ma un team internazionale di ricercatori è riuscito a ricostruire la storia dell'AMOC partendo dall'analisi dei dati ricavati per via indiretta da diverse registrazioni naturali, come sedimenti oceanici e carote di ghiaccio. È emerso che il rallentamento della Corrente del Golfo è iniziato già intorno alla metà dell'Ottocento e ha subito una decisa accelerazione a partire dalla seconda metà del secolo scorso, molto probabilmente a causa del riscaldamento globale, raggiungendo così il minimo della velocità stimata nell'ultimo millennio.

Ma perché diminuisce l'intensità dell'AMOC? Semplificando, lo scioglimento dei ghiacci artici e il riscaldamento delle acque superficiali influenzano lo spostamento di acqua fredda verso sud, poiché la rendono meno densa e meno pesante. Questo vuol dire che l'acqua fredda si dirige verso il fondale meno rapidamente e tutto il meccanismo rallenta.

"E che ci importa di tutto questo?", potrai pensare. Un indebolimento dell'AMOC, fanno sapere gli autori dello studio, potrebbe provocare un incremento delle tempeste invernali, da un lato, e delle ondate di calore e di siccità in estate, dall'altro, in tutta l'Europa occidentale. Il problema è che, se non si inverte la tendenza all'aumento della temperatura media globale, l'AMOC potrebbe indebolirsi ulteriormente, fino al 45% entro il 2100. E questo non farebbe altro che rendere ancora più instabile il clima.

Fonte | "Current Atlantic Meridional Overturning Circulation weakest in last millennium", pubblicato su Nature Geoscience il 25 febbraio 2021.