
Una volta lo spreco dei vestiti non era un'abitudine: fino agli anni '80 infatti era normale rattoppare gli abiti, aggiustarli, sistemarli in qualsiasi modo. Successivamente, con l'avvento del fast fashion e delle catene internazionali d'abbigliamento, questa sana abitudine è andata pian piano scomparendo.
Oltre a tutte le iniziative che cercano di contrastare il consumo smisurato nel campo dell'abbigliamento, spicca una decisione del governo francese, che arriva proprio in occasione del periodo dei saldi estivi. Il governo di Macron, nei panni di Bérangère Couillard, il Segretario di Stato per la Transizione Ecologica, ha annunciato l'introduzione di un "bonus rammendo" per favorire l'economia circolare nell'industria tessile.
"Finanziato dal contributo dei produttori del settore, questo aiuto ridurrà il costo delle vostre riparazioni. Da ottobre sarà più facile far riparare vestiti e scarpe piuttosto che comprarne di nuovi", annuncia la ministra Bérangère Couillard sui suoi social.
L'aiuto verrà introdotto quando 500 sarti e calzolai saranno certificati da Refashion, l'organizzazione ecologica partner del governo. Per ora solo la metà del numero previsto ha presentato domanda. "La missione di Refashion, attraverso il Fondo per la riparazione, è di aumentare il volume di tessili e calzature riparati in Francia del 35% entro il 2028″, si legge sul sito dell'associazione. E l'associazione, assieme al supporto del Ministero della Transizione Ecologica francese, lo vuole fare tramite due categorie:
Il fondo in questione è composto fondamentalmente da due parti: il bonus rammendo e le azioni complementari al bonus, "che aumentano la consapevolezza del sistema, formano gli operatori del settore su questioni specifiche, aumentano il profilo della comunità".
Crediti foto: Refashion