
Consumiamo sempre più energia ma, anche a causa della guerra portata avanti dalla Russia, ne abbiamo sempre meno. Mentre i governi di tutto il mondo cercano di diversificare le fonti di approvvigionamento e di trovare soluzioni alla carenza di energia, la Francia ha deciso di varare un piano di “sobrietà energetica”. Tra i provvedimenti, sono state annunciate multe per gli esercenti che tengono aperte le porte dei negozi mentre è accesa l’aria condizionata e per quelli che non spengono le insegne luminose durante la notte.
Nello specifico, la sanzione prevista per chi consuma energia tenendo contemporaneamente il climatizzatore acceso e le porte aperte arriverà fino a 750 euro, mentre per i negozi – chiusi durante le ore notturne – che non spegneranno l’insegna luminosa tra l’una e le sei del mattino scatteranno multe fino a 1.500 euro.
Il piano di “sobrietà energetica”, annunciato per la prima volta dal presidente Macron lo scorso 14 luglio, ha l’obiettivo di portare la Francia, entro il 2024, a ridurre i propri consumi di energia almeno del 10%. La riduzione del fabbisogno energetico francese di certo aiuterà l’ambiente, consentendo di tagliare le emissioni di gas serra ma, come ha dichiarato anche la ministra della Transizione energetica Agnes Pannier-Runacher, nel breve termine la speranza è quella di arrivare preparati al prossimo inverno, in cui potrebbe davvero pesare la mancanza del gas proveniente dalla Russia.
“I francesi non possono giustamente accettare che gli venga chiesto di fare sforzi di sobrietà energetica se i grandi attori non ne fanno. Ognuno deve fare la sua parte”, scrive su Facebook la ministra.
Anche in Italia si discute già di come affrontare i prossimi mesi: tra le proposte emergenziali, se la Russia decidesse di fermare le esportazioni di gas, c’è quella di intervenire sull’illuminazione pubblica e di mettere un tetto massimo alla temperatura del riscaldamento.
L’unica certezza è che stiamo portando le risorse del Pianeta allo stremo – come dimostra l’Earth Overshoot Day, che quest’anno per l’Italia è caduto il 15 maggio – e che tutti, amministrazioni, aziende, cittadini, possiamo impegnarci per ridurre i nostri consumi energetici.