La Grande Barriera Corallina è in pericolo, colpita dal terzo sbiancamento di massa in 5 anni

Il riscaldamento globale sta rendendo sempre più frequenti i fenomeni di sbiancamento dei coralli che rischia di indebolire uno degli ecosistemi più ricchi del pianeta. Quello attualmente in atto in Australia nord-orientale è tra i più estesi degli ultimi anni, avvertono gli scienziati.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 26 Marzo 2020

La Grande Barriera Corallina in Australia sta agli oceani come la foresta amazzonica in Sudamerica sta alla terraferma. Questa proporzione è utile per farti capire quanto sia importante preservare uno degli ecosistemi più ricchi dal punto di vista della biodiversità che troviamo sulla Terra. L'estensione di corallo più grande del pianeta è tra le vittime principali del cambiamento climatico causato dalle attività umane.

Per l'Australia è stata un'estate difficile: la prolungata siccità, con temperature ben al di sopra della media, ha scatenato un'emergenza incendi senza precedenti. E il caldo estremo ha avuto conseguenze anche sull'ambiente marino. La grande barriera corallina sta infatti vivendo un altro sbiancamento di massa, il terzo in cinque anni dopo quelli del 2016 e del 2017.

Terry Hughes, professore all'ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies della James Cook University (a Brisbane, nel Queensland), sta guidando in questi giorni una serie di indagini esplorative per raccogliere dati sulle attuali condizioni di salute della Grande Barriera Corallina. Intervistato da Guardian Australia, ha affermato che la situazione è "critica". Se infatti le prime osservazioni satellitari suggeriscono che lo sbiancamento ora in atto è di minore intensità rispetto a quelli del 2016 e del 2017, mostrano tuttavia che è più esteso rispetto ai precedenti. Nel 2016 era andato perso il 27% dei coralli della Grande barriera corallina, l’anno successivo il 22%.

La colpa di tutto ciò è del riscaldamento globale. Lo sbiancamento dei coralli si verifica come risposta a forti stress ambientali, in particolare all'aumento di temperatura delle acque e all'acidificazione degli oceani. A causa di questi fattori, i coralli espellono le alghe che vivono all'interno dei loro tessuti, assumendo un colore biancastro.

Il processo di sbiancamento è reversibile, il che vuol dire che una volta che si ristabilisce l'equilibrio, i coralli tornano sani. Tuttavia, se i fenomeni di sbiancamento diventano più frequenti, le barriere coralline rischiano di indebolirsi e di essere più soggette a malattie. Le immagini che arrivano dall'Australia nord-orientale sono davvero un colpo al cuore per tutti noi che siamo abituati invece a immaginarci colonie di coralli variopinti. Se non cominciamo fin da subito a ridurre le emissioni di gas serra, rischiamo di negare alla prossime generazioni la possibilità di ammirare la bellezza irresistibile dei coralli.