La lezione statunitense sull’energia solare: la progettazione delle rinnovabili è fondamentale per evitare altri casi Gazprom

Dagli Stati Uniti d’America ci arriva una grande lezione su come si progetta seriamente un piano per ottenere energia rinnovabile e pulita. Mentre l’Italia è alle prese con il blocco del gas da parte della società Gazprom, gli USA hanno circa un terawatt potenziale da poter utilizzare.
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Francesco Castagna 3 Ottobre 2022

Sabato 1 ottobre, a pochi giorni dall'incidente che ha provocato diverse esplosioni e fughe di gas dalle condutture del Nord Stream 2– il gasdotto sottomarino di 1.234 km che collega direttamente la Russia con la Germania passando per il Mar Baltico-  la società Gazprom annuncia che non è più in grado di consegnare le forniture di gas a Eni perché non riesce a "ottemperare agli obblighi necessari per ottenere il servizio di dispacciamento di gas in Austria dove dovrebbe consegnarlo”.

Una situazione che mette in difficoltà il nostro Paese, che poteva contare sulle quote di gas che ancora riceveva dalla Russia. Ora l'Italia si trova senza una parte dell'energia necessaria per sostenere l'economia del nostro Paese, nonostante gli accordi firmati dal premier Mario Draghi con Algeria, Congo, Egitto, Turchia, Qatar e Azerbaijan.

Molti di questi accordi infatti vedranno concretamente la luce nei prossimi anni, ma la situazione emergenziale è attuale, e va risolta nell'immediato prima che arrivi l'inverno. Se così non fosse infatti, il governo potrebbe pensare di stringere ulteriormente il Piano di razionamento del gas, nel frattempo Eni continua le trattative con Gazprom e Gas Connect Austria per sbloccare la fornitura di gas.

Queste scelte purtroppo, dobbiamo dircelo, sono frutto di una mancata progettazione negli anni di un serio piano di sviluppo delle energie rinnovabili. Gli Stati Uniti in questo caso ci offrono una lezione: al termine del 2021, gli Stati Uniti disponevano di 1.144 gigawatt di capacità di generazione di energia elettrica su scala pubblica. Questa quantità di energia comprende sia l'idroelettrico, le cui dighe risalgono a 130 anni fa, che i nuovi parchi fotovoltaici.

L'energia solare negli USA

Secondo il Lawrence Berkeley National Laboratory, un laboratorio interno al Dipartimento nazionale dell'Energia degli Stati Uniti, analizzando i dati di sette operatori di sistema indipendenti e di 35 società di servizi pubblici, c'è ancora un terawatt di potenziale nuova capacità di generazione o di stoccaggio di energia in attesa di connessione. Per intenderci, tutti i Paesi del mondo sono riusciti a raggiungere complessivamente 1 terawatt di capacità solare installata all'inizio di quest'anno. Dal 2014 a oggi le fonti rinnovabili sono quintuplicate, se prima riuscivano a fornire 325 gigawatt nel mix energetico, ora le forniture ammontano a 1.450 gigawatt (compresi i progetti di stoccaggio dell'energia), e l'energia solare è passata dal 14% al 46% nel mix.

In primo luogo, la maggior parte della nuova generazione di energia prevista negli Stati Uniti è rinnovabile. Nel 2014, il totale delle risorse in tutte le code di interconnessione combinate era di circa 325 gigawatt, di cui il 14% era solare. Oggi sono 1.450 gigawatt (compresi i progetti di stoccaggio dell'energia), di cui il 46% è solare.

E in Italia? Secondo i dati del Mise, cala la produzione di energia idroelettrica, ma aumenta finalmente la produzione da eolico e solare. Solo nel 2021 cominciamo a vedere un trend positivo in questo settore, infatti il Ministero dello Sviluppo Economico segnala che: "Relativamente alle fonti rinnovabili, un significativo decremento nel 2021 è stato registrato dalla fonte idroelettrica da apporti naturali (44,7 TWh, -5,9%, dopo un incremento del 2,7% avuto nel 2020) che, fortemente influenzata dal calo delle precipitazioni, ha contribuito alla produzione totale per il 15,7%. Boom di incremento invece per la fonte eolica (+10,8%, passata da 18,8 TWh del 2020 a 20,8 TWh nel 2021); questa e la fonte fotovoltaica hanno raggiunto insieme la copertura del 16,1% della produzione lorda; il restante 8,5% è stato ottenuto da geotermico e bioenergie, in calo del 2,1% e del 6,9% rispettivamente". 

Questo però non basta, perché è una produzione legata al fatto che finalmente ci siamo accorti di dover diversificare le nostre forniture di energia e siamo stati condizionati dal conflitto russo-ucraino, che ha costretto tutti i Paesi ad aumentare le fonti alternative di energie. Serve una progettazione seria e per farlo dobbiamo cominciare da subito. L'esempio è proprio quello degli Stati Uniti d'America.