
Basta osservare quella che nei paesi e nei borghi di montagna è mediamente la densità abitativa (61 abitanti/kmq), a fronte di una media nazionale pari a 197 abitanti/kmq, per rendersi conto di come le comunità montane abbiano necessità di essere valorizzate per contrastare il fenomeno dello spopolamento.
Così, lo scorso 10 marzo, è stato finalmente approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge sulla montagna, intitolato “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”. Un provvedimento promosso dal ministro per gli affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini che con queste parole ha commentato l'obiettivo raggiunto: “L'approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, della nuova legge sulla montagna rappresenta un momento estremamente importante per tanti territori che aspettavano da quasi trent'anni un provvedimento organico, necessario per favorire lo sviluppo di molti Comuni svantaggiati, per valorizzare le specificità delle terre alte, e per contrastare lo spopolamento. L'impegno che prevediamo con questo disegno di legge è coerente con gli sforzi del nostro esecutivo per ricucire il Paese e ridurre i divari esistenti”.
Finanziata attraverso il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) per il quale l'ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 (prima erano 29,5 milioni) e 200 milioni a decorrere dal 2023, la Strategia nazionale per la montagna italiana (SNAMI) si pone l'obiettivo di sostenere nuove misure per permettere la crescita dei Comuni montani, contrastandone lo spopolamento, e di rendere disponibili tutti i servizi essenziali, dalla sanità alla scuola.
La Strategia Nazionale per la Montagna Italiana individua delle linee strategiche per il rilancio dei territori montani, puntando a specifici ambiti quali la sanità, la scuola, l’accesso alla rete, l’imprenditoria e il ripopolamento.
Destinatari degli incentivi e delle agevolazioni saranno quindi i medici, gli operatori socio-sanitari e gli insegnanti che decideranno di prestare servizio nelle aree montante. Sarà garantita una maggiore copertura dell’accesso a Internet in banda ultralarga, oltre ai necessari interventi per garantire i servizi di telefonia mobile.
Ci sarà un credito di imposta per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani e che investono nelle pratiche più vantaggiose per l’ambiente e il clima; non mancheranno poi misure fiscali di favore per i giovani con meno di 36 anni desiderosi di avviare una propria impresa in montagna. Infine, con la misura “Io resto in montagna" sono previste anche delle detrazioni sul mutuo per chi, con età inferiore ai 41 anni, acquista la prima casa in un Comune montano inferiore ai 2000 abitanti.
Ora la parola passa al Parlamento.