La primavera negata in Sicilia: la “piccola Olanda” delle Madonie è irraggiungibile

Accesso negato al campo di tulipani più famoso della Sicilia a causa di lavori in corso sulla strada. Tra necessità e opportunità, una metafora tutta siciliana.
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Andrea Di Piazza Geologo specializzato in Green Management
28 Marzo 2024 * ultima modifica il 28/03/2024

Da qualche anno a questa parte, nel cuore della Sicilia, l'appuntamento più atteso della primavera è la fioritura di uno spettacolare campo di tulipani  vicino il paesino di Blufi sulle Madonie. Questa "piccola Olanda" ha subìto una sorta di riscoperta con l'avvento dei social ed è diventata in breve un appuntamento fisso per turisti, visitatori o semplici curiosi che da diversi anni si danno appuntamento tra metà marzo e metà aprile per ammirare gli splendidi colori del seminativo. Non quest'anno però: a causa di lavori in corso sulla strada provinciale, la direzione viabilità della Città Metropolitana di Palermo ha emesso un’ordinanza temporanea di chiusura al traffico che di fatto non consente l'accesso all'area. Una beffa, considerato che l'area di Blufi, non essendo una blasonata località turistica, beneficia enormemente del flusso di visitatori creato dalla breve fioritura del campo.

Il campo di tulipani di Blufi (foto di Andrea Mangiagli dalla pagina facebook "I tulipani di Madonna dell’Olio")

La chiusura della strada

Il problema è stato sollevato dai gestori del terreno su cui si trovano i tulipani: un'azienda agricola a conduzione familiare che da qualche anno, con cura e dovizia, gestisce il seminativo di proprietà della Diocesi di Cefalù. In accordo con i proprietari, i gestori hanno infatti realizzato percorsi per attraversare il campo, punti fotografici, recinzioni, tutto per evitare atti vandalici e deturpazioni che purtroppo hanno funestato in passato il campo fino a mettere in discussione la sopravvivenza dei tulipani stessi.

Un lavoro vano considerato che, a causa dei lavori di ammodernamento, la strada provinciale che garantirebbe l'accesso al campo e al Santuario è interrotta dai cantieri, motivo per cui i gestori avrebbero deciso per la chiusura del seminativo. Il Comune di Blufi, conscio della ghiotta opportunità che ogni anno si profila, ha concesso ai visitatori di poter osservare la fioritura dei tulipani dalla collina difronte. Una soluzione che non accontenta tutti.

I tulipani di Blufi

I fiori che puntellano i campi di Blufi sono di tulipano precoce o Tulipano di Raddi (Tulipa raddii), una pianta alloctona e di origine ignota, che si rinviene raramente in Sicilia nell’ambito di seminativi, vigneti, oliveti e prati delle Madonie, dei Monti Sicani e dei Monti di Palermo. Resistenti alle operazioni di aratura dei terreni, i tulipani fioriscono generalmente tra marzo e aprile e sono totalmente assenti nei terreni incolti. Hanno fusto di altezza inferiore ai 40 cm e foglie lunghe circa 25 cm, i fiori sono verdi in boccio e poi rosso acceso con una macula basale nerastra dai contorni irregolari e bordata di giallo.

Secondo alcuni abitanti di Blufi, i tulipani madoniti sarebbero stati piantati dai religiosi del vicino Santuario della Madonna dell'Olio, edificio settecentesco che si innalza nei pressi di una sorgente di olio minerale.

Il campo di tulipani di Blufi e il Santuario della Madonna dell’Olio (foto di Francesca Cancilla dalla pagina facebook "I tulipani di Madonna dell’Olio")

Metafora siciliana

In questa campagna arsa dal sole e bagnata dal sudore dei contadini, dove i paesi si spopolano di giovani e il futuro è quasi una parola sconosciuta, l'impegno della cittadinanza locale per valorizzare la fioritura effimera di un campo di tulipani può considerarsi ai limiti dell'eroismo. Un esempio che però la macchina burocratica sembra non cogliere: era veramente impossibile ritardare i lavori o organizzarli in modo tale da consentire l'accesso nell'unico periodo dell'anno in cui queste zone vengono raggiunte da centinaia di visitatori e turisti?

La primavera negata di Blufi, bloccata dagli eterni lavori dedicati al rifacimento delle strade colabrodo, è una metafora tutta siciliana. Se da un lato spiccano impegno, forza di volontà e dedizione di cittadini e società civile nel valorizzare le risorse locali fino a trasformare un'amena località di campagna in un luogo di interesse turistico di prim'ordine (seppur per pochi giorni), dall'altro si conferma l'assoluta incapacità degli enti amministrativi di coniugare necessità e opportunità per il bene comune.

Crediti foto| Facebook_FilippoBarbaria_ItulipanidellaMadonnadell'Olio;

Dopo una laurea in Geologia ed un dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi Roma Tre, ha lavorato come ricercatore presso altro…