La Sardegna brucia: cosa succede e perché ogni estate gli incendi colpiscono la regione?

Cosa sta succedendo in Sardegna? Perché la regione brucia ogni anno e come è possibile evitare gli incendi in futuro?
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Francesco Castagna 7 Agosto 2023

Il nuorese è in fiamme, le immagini che arrivano dai cittadini e dalle autorità mostrano un territorio completamente in preda agli incendi con conseguenti disagi: a Posada sono oltre 600 le persone evacuate, i Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire con tre canadair (gli aerei che raccolgono l'acqua dal mare per poi gettarla sul fuoco) e 3 elicotteri bombardieri ad acqua schierati. E il maestrale non aiuta, perché subito dopo Posada il vento sta spingendo le fiamme verso Siniscola, un altro comune della provincia di Nuoro.

La situazione non è facile, ma soprattutto non è nuova: ogni anno questi fenomeni si ripetono su tutto il territorio sardo, tanto che nel 2021 la Regione aveva proclamato lo stato d'emergenza e l'allora ministro degli Interni Lamorgese aveva assicurato tutta la collaborazione e la disponibilità possibile. E ora i sardi e i turisti sono nuovamente per strada, con ettari di campagne in fumo con perdite di raccolti considerevoli, mentre nel cielo si diffonde una nube arancione e si sente spesso il rumore degli elicotteri.

Nel frattempo in Consiglio dei Ministri è in discussione una norma per intervenire sulle azioni dei piromani, anche se una stretta era già avvenuta nel 2021 con il ‘Decreto incendi', che però sembrerebbe non aver dissuaso le persone a commettere questo tipo di reati.

La bozza modificherebbe l'articolo 423-bis sul reato di incendio boschivo: il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Sebastiano Musumeci, vorrebbe aumentare la pena portandola da quattro a sei anni per chi provoca un incendio in "boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui"; da uno a due anni se è di natura colposa; "da un terzo alla metà" se "è commesso al fine di trarne profitto per sé o per altri".

Al momento le istituzioni a vario livello stanno lavorando per uscire il prima possibile dallo stato di emergenza. C'è la ferma condanna da parte del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, definendo le azioni un "nuovo scempio criminale consumato a danno del patrimonio ambientale sardo". Solinas ha comunicato poi di avere dato mandato al Corpo Forestale Regionale di intensificare le indagini per individuare i responsabili.

Nel frattempo è stato messo a disposizione della comunità un vademecum con una serie di azioni da mettere in campo per prevenire il pericolo di incendio boschivo. La prima cosa da fare in ogni caso, quando si avvista un incendio, è chiamare il 1515 (Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale), oppure il 115 (Vigili del Fuoco) o il 113 (Polizia di Stato).

Anche se Solinas ha chiesto il potenziamento della flotta aerea e l'intervento della Protezione Civile europea tutto ciò potrebbe non essere abbastanza. La vera causa del propagarsi di questi fenomeni. Mentre in molti si soffermano sul dolo, la realtà è che il problema degli incendi viene da lontano. Il cambiamento climatico e le condizioni territoriali di questa Regione ne favoriscono lo scoppio e la diffusione, per cui è più corretto dire che emergenze di questo tipo ci sono da molto tempo, semmai ultimamente sono sempre più violente. L'evolversi degli incendi non dipende infatti da chi li ha causati, ma da una serie di fattori strutturali che spesso mancano.

Le risorse per il personale che deve prestare i soccorsi sono sempre meno, mancano gli operatori e poi c'è il problema dello svuotamento delle campagne. Questo fenomeno sta portando a un massiccio abbandono di questi terreni e a un conseguente  situazione in cui il paesaggio è caratterizzato da boschi incolti, mancati interventi di cura degli alberi e strade senza manutenzione che non svolgono più il loro ruolo di tagliafiamme.

E poi c'è il cambiamento climatico che da anni sta diventando sempre più aggressivo con fenomeni siccitosi e temperature bollenti. Tornare a curare le campagne è l'unica soluzione a breve termine possibile, per evitare lo stesso scenario anche il prossimo anno.